“La commissione di studio e ricerca sulle cooperative spurie è partita con il piede sbagliato. Decidere di non affidare la presidenza della commissione alle minoranze così come cominciare fin da subito a limitare il campo d’azione prospettando paletti e recinti oltre ai quali non si dovrà andare, sono due elementi che ci preoccupano molto. Il rischio è che questa commissione, che con molta fatica avevo chiesto e ottenuto partendo dalla vicenda Castelfrigo, sia nei fatti depotenziata e non giunga a un risultato concreto che, come minimo, deve essere un progetto di legge da proporre al nuovo Parlamento e che sradichi una volta per tutte il problema delle finte coop dal mondo della cooperazione”.
È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che questa mattina si è riunita la prima seduta della commissione di studio e ricerca sulle cosiddette cooperative spurie, nominando la stessa consigliera Gibertoni a vicepresidente, affidando invece al consigliere del PD Sabattini la presidenza.
“Sarebbe stato più opportuno affidare un incarico del genere a un esponente della minoranza, inutile girarci intorno – aggiunge Giulia Gibertoni – Il PD ha perso un’occasione per aprirsi al confronto e mettere in campo una efficace attività di ricerca sull’argomento. Da quello che è emerso già dalla seduta di oggi è che il PD voglia muoversi senza creare troppo fastidio, preannunciando paletti e recenti all’interno dei quali muoversi. Noi siamo consapevoli che una commissione di studio non è una commissione d’inchiesta ma, allo stesso modo, siamo convinti che siano moltissime le tematiche da dover affrontare e approfondire. Per questo già nella prossima riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione proporrò un cronoprogramma dei lavori per arrivare alla nascita di un progetto di legge da proporre al nuovo Parlamento. Questo deve essere – conclude Giulia Gibertoni – l’obiettivo minimo di questa commissione, altrimenti il rischio è dare poca responsabilità a uno strumento che invece noi riteniamo fondamentale per ridare al mondo cooperativo il pieno rispetto della legalità e di quei valori fondanti di un sistema che è stato al centro della nostra economia regionale”.