Saldi e vendite promozionali tutto l’anno per dare la possibilità ai piccoli commercianti di contrastare lo strapotere degli outlet e delle grandi catene di distribuzione. È questa la proposta del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle contenuta in un progetto di legge intitolato “Norme per la liberalizzazione delle vendite straordinarie” che vede come prima firmataria la consigliera Raffaella Sensoli. “L’obiettivo della nostra proposta è duplice – spiega Raffaella Sensoli – Da un lato vogliamo creare un vantaggio per i consumatori che potrebbero disporre dei beni e servizi di cui necessitano a prezzi più convenienti, favorendo così anche la concorrenza e il rilancio dei consumi, e dall’altro cercare di riequilibrare il rapporto tra il commercio di vicinato e quello legato alla grande distribuzione. Di fatto la regolamentazione attuale permette agli outlet di attuare vendite straordinarie 365 giorni all’anno senza limitazioni. Noi, invece, crediamo che estendendo questa possibilità a tutti i commercianti si possa garantire anche ai piccoli negozi di reggere la concorrenza con le strutture della grande distribuzione, così come avviene in altri Paesi europei dove i commercianti possono effettuare in ogni periodo dell’anno sconti e vendite promozionali per eliminare le giacenze di magazzino”.
Unico limite alla liberalizzazione proposta dal Movimento 5 Stelle riguarda la durata del periodo in cui potranno essere effettuate le vendite promozionali: non si potranno prolungare oltre i 60 giorni consecutivi e tra una vendita e l’altra si dovrà rispettare una pausa di almeno un mese. All’interno del progetto di legge, formato da 8 articoli, sono previste anche delle penali per chi non dovesse rispettare le pause temporali, con multe che andranno dai 500 ai 3000 euro. “Crediamo che questo tipo di liberalizzazione vada incontro alle richieste sia delle principali associazioni dei consumatori che di quelle dei commercianti – conclude Raffaella Sensoli – Inoltre in questo modo andiamo a colmare il vuoto creato dalla mancanza di una normativa comunitaria che ormai tarda ad essere emanata”.