“La battaglia contro la Cispadana andrà avanti, già a partire dal prossimo passaggio in Assemblea Legislativa del PRIT. La bocciatura che il PD ieri ha riservato ai miei emendamenti presentati in Commissione non cancella quello che è un dato consolidato, ovvero che con il passaggio da autostrada regionale a strada a scorrimento veloce e senza pedaggio la Regione risparmierebbe più della metà dei soldi previsti e l’opera si trasformerebbe in una opportunità per il territorio anziché in un danno, risolverebbe da subito problemi di viabilità interna e consentirebbe nuovi posti di lavoro. Ecco perché presenterò un’ulteriore interrogazione per chiedere nel dettaglio i costi previsti comparati con quelli, a confronto irrisori, di una strada a scorrimento veloce”.
Giulia Gibertoni commenta così l’approvazione ieri in Commissione trasporti del PRIT 2025 riguardo alla pianificazione della rete infrastrutturale stradale e che vede la realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana tra le opere verso cui la Regione ha incentrato da troppo tempo gran parte del suo interesse.
“Di fatto ieri il PD bocciando i miei emendamenti ha rinunciato ad argomentare e spiegare il perché si vuole proseguire a tutti i costi con il progetto di un’autostrada quando ci sono alternative anche economicamente ed ecologicamente più sostenibili – spiega Gibertoni – In particolare avevo presentato un emendamento che avrebbe comportato un risparmio certo per il bilancio regionale, in quanto il ritorno della Cispadana, da autostrada a pedaggio a strada a libero accesso, comporterebbe il passaggio dai previsti 679 milioni di euro a carico del bilancio regionale (279 direttamente per l’opera e 400 per le opere connesse) ad una cifra che, anche tenendo conto della riconversione del progetto e di tutti gli oneri connessi, non arriverebbe a sfiorare nemmeno la metà di questa cifra”.
“Ovviamente – aggiunge Giulia Gibertoni – a questi risparmi si aggiungerebbero anche quelli in termini di minore inquinamento e, quindi, di salute dei cittadini, oltre a quelli legati alla mancata devastazione di un territorio fragile sotto molteplici punti di vista, tra cui quello del rischio sismico e del rischio idrogeologico. La vera grande opera dovrebbe essere un insieme di piccole opere stradali in grado di riconnettere TUTTI i territori e non di essere a servizio soltanto di pochi utenti o del nodo bolognese. Vantaggi per tutti deriverebbero invece dalla revisione profonda del progetto, che se svolta ad un alto livello tecnico-scientifico potrebbe mettere in luce i veri nodi cruciali del sistema trasportistico regionale che al momento resta ancora ancorato a logiche superate e datate. Per questo il mio voto sul PRIT in commissione è stato decisamente contrario” conclude Giulia Gibertoni. “Ora il prossimo passaggio è l’aula, dove presenterò ulteriori emendamenti a dimostrazione dell’assurdità del progetto Autostrada Cispadana, ormai per il PD evidentemente più una questione fideistica che trasportistica”.