Cinema, libri e clownterapia: la proposta del M5S per rendere gli ospedali più “umanizzati”

clownterapiaRendere permanenti all’interno degli ospedali della nostra regione opportunità di svago e intrattenimento a scopi terapeutici per i pazienti. È questa la proposta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta sia in una risoluzione che in una interrogazione indirizzate alla Giunta e nelle quali si chiede di favorire la nascita dei cosiddetti “ospedali umanizzati”: strutture nella quali sia possibile per i pazienti ricoverati, soprattutto quelli dei reparti di lunga degenza, di poter usufruire anche di opportunità di cure terapeutiche non tradizionali come la musicoterapia o la clownterapia e non solo.

“Pochi giorni fa all’interno del Policlinico Universitario Gemelli di Roma è stata aperta una vera e propria sala cinematografica, uno spazio destinato alla terapia del sollievo per i pazienti e ai loro familiari – spiega Raffaella Sensoli – Si tratta di un’iniziativa di MediCinema Italia Onlus attraverso una raccolta fondi solidale. Crediamo che si tratti di un’iniziativa di grande importanza perché permette a chi si trova in ospedale per curarsi anche da lunghe malattie di poter usufruire, in modo continuativo, di un momento di svago che ha anche delle implicazioni dal punto di vista terapeutico”.

In alcuni degli ospedali dell’Emilia-Romagna questo tipo di esperienze non sono certo una novità: biblioteche, sale giochi, musicoterapia o clownterapia sono sempre più utilizzate ma al momento manca una un’offerta strutturata e univoca per tutte le strutture ospedaliere regionali. Ecco perché la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta di prendere in considerazione l’ipotesi di valutare l’inserimento in pianta stabile di questi strumenti. “In questo modo si potrebbe contribuire a migliorare l’umanizzazione delle cure, trattando i pazienti non solo come malati ma come persone che potrebbero continuare a coltivare le proprie passioni come il cinema, il teatro o la musica anche durante la degenza – conclude Raffaella Sensoli – La Regione prenda in considerazione la nostra proposta”.