“La nuova legge sulla ciclabilità è sicuramente un buon punto di partenza verso l’attuazione di una reale mobilità sostenibile e per questo abbiamo dato il nostro voto favorevole. Ci saremmo aspettati però più coraggio da parte della Giunta, soprattutto per quel che riguarda le risorse disponibili”.
È questo il commento di Gianluca Sassi ed Andrea Bertani, consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla nuova legge regionale sul sistema regionale della ciclabilità che è stata approvata questa mattina dall’Assemblea Legislativa e che ha visto accogliere anche alcuni importanti proposte: dallo sviluppo dei programmi per l’incentivo delle iniziative bike2work, all’individuazione dei punti più critici e dove esiste un indice di incidentalità elevato in relazione alla programmazione di nuove piste ciclabili.
“Per convincere i cittadini a lasciare l’auto e ad inforcare la bici per i propri spostamenti servono degli investimenti importanti – spiegano i due consiglieri del M5S – sia per quel che riguarda la sicurezza delle piste ciclabili nelle aree urbane che per le agevolazioni negli spostamenti. Per questo crediamo che sia una grave mancanza da parte della Regione quella di non aver ancora puntato con determinazione sull’opportunità di creare una rete intermodale bici-bus che ad oggi resta sostanzialmente inapplicata. Se, infatti, qualcosa si sta muovendo tra gli spostamenti che riguardano le bici a bordo dei treni, per quel che riguarda gli autobus siamo sostanzialmente all’anno zero, visto che il parco mezzi dei bus regionali non è in grado di assicurare questo tipo di servizio. Se si vuole però incentivare gli spostamenti sostenibili casa-lavoro crediamo che questa lacuna debba essere colmata al più presto”.
Il MoVimento 5 Stelle, pur votando a favore, ha comunque individuato altre criticità all’interno della nuova legge: oltre alle poche risorse a disposizione c’è anche il fatto che non si è voluto affrontare all’interno del testo di legge il tema delle linee guida per la progettazione delle piste ciclabili. “Crediamo che trattare questo aspetto nella legge, come avevamo richiesto, potesse contribuire a dare omogeneità a una rete che fino ad oggi è molto frammentata e diversa da territorio a territorio. La maggioranza ha accolto la nostra richiesta ma ha scelto di non inserirla nella legge – concludono Sassi e Bertani – Così come manca un serio monitoraggio sul bike sharing. Tutti aspetti che contiamo possano essere migliorati al più presto”.