“La chiusura di dieci punti CUP a Modena è una scelta incomprensibile. In questo modo l’AUSL, continuando ad esternalizzare, spende cifre molto più consistenti rispetto a quelle che servirebbero per potenziare i servizi rivolti ai cittadini attraverso l’assunzione di nuovo personale”.
È quanto sostiene Giulia Gibertoni che ha presentato una interrogazione alla giunta regionale riguardo al caso della chiusura di alcuni punti CUP in alcuni centri della provincia di Modena decisi dall’AUSL tra i quali Campogalliano, Soliera, Nonantola, Cavezzo e Concordia. “La giustificazione dell’AUSL è quella di garantire maggiore efficienza sostituendo i punti CUP con le farmacie convenzionate. Una scelta discutibile visto che solo a luglio di quest’anno l’aggiornamento della convenzione con le farmacie è costata qualcosa come 450mila euro all’anno più la fornitura di 3750 risme di carta – spiega Giulia Gibertoni – Cifre che quindi l’AUSL decide di destinare a un sistema privato abbandonando di fatto quello pubblico e che non hanno portato dei vantaggi nemmeno in termini di efficienza dei punti CUP visto che alcuni sportelli hanno allo stesso modo fatto registrare lunghe code con conseguenti tempi di attesa per i cittadini. Ecco perché continuare a percorrere la strada delle esternalizzazioni a tutti i costi a nostro avviso è completamente sbagliato”.
Nella sua interrogazione, infatti, Giulia Gibertoni spiega come contestualmente alla riorganizzazione degli sportelli Cup non si risolve il problema degli straordinari non pagati per il personale visto che l’AUSL ha pensato di agire incrementando il personale nelle unità operative dove si registrano i picchi di lavoro straordinario, prendendolo dai punti territoriali destinati alla chiusura, senza tener conto che tutto questo non è sufficiente a coprire la mancanza di personale nei sportelli di maggiore afflusso e dunque non risolve il problema dell’eccesso di straordinari. “Senza contare che in questo modo si crea un danno ai cittadini che si sono visti privare sul territorio un servizio molto importante. Per questo – conclude Giulia Gibertoni – chiediamo alla Regione di intervenire sollecitando l’AUSL a correggere questo meccanismo attraverso l’assunzione di nuovo personale invece che continuare a sprecare risorse nell’esternalizzazione dei servizi sanitari ai privati”