Centri per l’impiego, Sassi (M5S): “Troppa confusione, riforma regionale è inefficace”

cpi“La riforma dei Centri per l’Impiego messa in campo dalla Regione è totalmente inefficace”. È questa la denuncia di Gianluca Sassi, capogruppo regionale del M5S, contenuta in una interrogazione sulla situazione relativa all’operato delle strutture, oltre quaranta in tutta l’Emilia-Romagna per circa 500 dipendenti, che dovrebbe facilitare la ricerca di lavoro.

“Il continuo passaggio di competenze tra Province e Regione su queste strutture non ha di certo favorito il loro normale funzionamento tanto che è sempre più frequente trovare contraddizioni nelle strategie messe in campo, come per esempio il lavoro fatto per Garanzia Giovani – spiega Gianluca Sassi – Una dimostrazione di ciò è sicuramente quanto accaduto pochi giorni fa con l’Employers day, ovvero la giornata organizzata per conoscere al meglio le esigenze delle imprese e dei datori di lavoro. Questa operazione, al di là delle intenzioni che l’hanno determinata, è a dir poco sorprendente visto che è come se le agenzie immobiliari svolgesse una volta all’anno un open day per i proprietari di abitazioni, per capire quali sono le loro esigenze e le loro priorità. Una conoscenza che queste strutture dovrebbero conoscere già di base”.

Per questo il capogruppo regionale del M5S nella sua interrogazione chiede alla Giunta “quali servizi vengano svolti quotidianamente e non occasionalmente da parte ei Centri per l’Impiego nei confronti dei datori di lavoro  quale sia la quota di personale dei Centri per l’Impiego impegnata nei servizi rivolti ai datori di lavoro  e se intenda ridiscutere, anche attraverso il coinvolgimento della conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome (al cui vertice siede il Presidente della Regione Emilia-Romagna) l’accordo con il Ministero per il sostegno dei Centri per l’Impiego, che sottrae nei fatti a persone ed imprese, a lavoratori, disoccupati, giovani ed aziende, risorse del Fondo Sociale Europeo per orientarle al finanziamento di servizi pubblici di modesta efficacia ed il cui costo è ricaduto anche sulle Regioni a seguito della confusa operazione del riordino istituzionale”.