“Il protocollo della Regione sull’apertura dei Centri estivi è inadeguato all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. All’interno delle 10 pagine approvate ieri dalla Giunta si individuano addirittura i giochi che i bambini dovrebbero svolgere ma non c’è alcun accenno alle procedure da attivare qualora si riscontrasse un caso di positività all’interno delle strutture. Un paradosso”.
È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’approvazione del protocollo regionale per la riapertura, già da lunedì 8 giugno, dei Centri estivi dell’Emilia-Romagna destinati ai bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni.
“Le criticità presenti nel protocollo sono molte e crediamo sia necessario modificarle al più presto in modo da assicurare la necessaria sicurezza sia per gli operatori che per gli ospiti delle strutture – spiega Silvia Piccinini – Non si capisce perché, per esempio, sia stata prevista solo la possibilità (e non l’obbligo) della misurazione della temperatura sia ad educatori che bambini visto che per altre attività avviene esattamente il contrario. Così come appare inconcepibile che nel protocollo non abbia trovato spazio un apposito paragrafo per regolamentare la procedura straordinaria da attivare qualora fosse riscontrato un caso di positività al Covid-19. Sarà prevista una quarantena? Riguarderà il gruppo più a ristretto contatto con l’eventuale positivo o tutti gli ospiti? Ci sarà un periodo di chiusura forzata per la struttura? Verrà fatta una sanificazione? Tutti interrogativi a cui protocollo non dà nessun tipo di riposta”.
Altri punti critici individuati dal MoVimento 5 Stelle sono le risicate dotazioni per i servizi igienici all’interno delle strutture (con il rapporto di 1 wc per ogni 25 persone e di 1 lavabo ogni 15) rimaste invariate rispetto al 2019 quando però non esisteva nessun rischio legato alla diffusione del Coronavirus. “
C’è poi il nodo del personale da utilizzare all’interno dei Centri estivi – aggiunge Silvia Piccinini – Come avevamo già chiesto, riteniamo che sarebbe stato più equo prevedere il coinvolgimento solo degli educatori adeguatamente formati. Sarebbe stato un gesto di grande attenzione verso una categoria di lavoratori che in questi mesi ha ricevuto paghe anche di soli 30 euro. Con il coinvolgimento anche di volontari di appena 16 anni, senza nessun tipo di formazione specifica, si creerà un cortocircuito pericoloso in cui i responsabili delle strutture dovranno occuparsi anche di loro invece di concentrarsi solo sui bambini e i ragazzi, il tutto in un momento di grande difficoltà. Il nostro giudizio su questo protocollo non è certo positivo e dimostra che tenere sempre un atteggiamento da primi della classe, così come fatto dalla Regione in queste settimane, non è auspicabile se poi questi sono i risultati. Ecco perché – conclude Silvia Piccinini – chiediamo alla Regione di modificare al più presto questo protocollo per garantire la davvero una partenza in massima sicurezza dei Centri estivi già a partire dall’8 giugno”.