“A ormai pochi giorni dalla riapertura dei centri estivi per la fascia 0-3 sono ancora tante le criticità che la Regione non è riuscita ancora a risolvere, prima tra tutte quella di non aver stabilito l’obbligatorietà della misurazione della temperatura per i bambini che, invece, il DPCM del Governo impone. Oppure i criteri per la gestione di un eventuale caso positivo al Covid-19 riscontrato nella struttura. Per questo crediamo che sia necessario da parte della Giunta stabilire nel più breve tempo possibile delle regole chiare e univoche a tutela di educatori, bambini e delle loro rispettive famiglie”.
È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in seguito all’audizione della vicepresidente Schlein che si è svolta questa mattina in Commissione sanità dell’Assemblea Legislativa.
“Siamo piuttosto stupiti dall’atteggiamento della Regione che, pur di continuare nella sua gara a chi apre di più e prima, continui a sottovalutare alcuni aspetti sul fronte della sicurezza che secondo noi devono essere prioritari – spiega Silvia Piccinini – Mentre il Decreto del Governo parla di obbligatorietà della rilevazione della temperatura in entrata per i bambini che frequenteranno i centri estivi, l’Emilia-Romagna l’ha prevista solo come possibilità facoltativa, lasciando così ai gestori troppa libertà di manovra su un tema particolarmente delicato. Anche sulla gestione delle procedure per l’organizzazione dei centri in caso di accertamenti di eventuali casi positivi, oggi la vicepresidente Schlein ci ha assicurato che verrà emanata una circolare con le direttive da seguire, ma ci stupisce il fatto che non sia stata adottata prima visto che mancano pochi giorni alla loro apertura. Un ritardo che stride con l’immagine da ‘primi della classe’ che la Regione sta cercando, in modo quasi ossessivo, di dare di se stessa. Come avevamo ribadito anche in una nostra risoluzione, bocciata però dalla maggioranza in Commissione, servono anche ulteriori risorse per garantire una riapertura omogenea dei servizi 0-3 proprio per evitare che la confusione attorno a protocolli e linee guida spinga i centri a non aprire, creando così un altro pesante disagio ai genitori e ai loro bambini” conclude Silvia Piccinini.