“Sentire dalla Regione che non è a conoscenza dei progetti del Contratto di sviluppo– ‘Turismo del Delta’ è inaccettabile. Così facendo la Giunta e l’assessore Donini se ne lavano le mani di uno scempio che attuerà in un parco recentemente riconosciuto come patrimonio dell’Unesco una cementificazione a dir poco selvaggia”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliere regionale del M5S, alla risposta che la Regione ha fornito in merito a una interrogazione presentata nelle scorse settimane sul maxi progetto di interventi produttivi ed edilizi che un gruppo di imprenditori privati, con in testa la società del gruppo Tomasi, dovrebbe realizzare all’interno del territorio di Comacchio, in provincia di Ferrara.
“L’assessore Donini ci ha comunicato che di questo progetto la Regione non ne sa proprio nulla – rivela Raffaella Sensoli – Una risposta che, a nostro avviso, è stata fornita solo nel tentativo di evitare il problema, visto che la Regione ha firmato nel maggio del 2014 un accordo con Comune di Comacchio, Provincia di Ferrara ed Ente per la Biodiversità e Parchi Delta del Po che al suo interno contiene proprio il programma di interventi edilizi oggetto della nostra interrogazione. La Giunta non può non sapere degli accordi che sono stati firmati, a meno che non abbia voluto, con la sua risposta, prendere le distanze da questi progetti, e ne disconosca quindi i contenuti. Cosa che però dovrebbe portare a pronte risposte e conseguenti atti di annullamento”.
Intanto il Comune di Comacchio ha recentemente approvato una delibera nella quale ribadisce la validità dei progetti edilizi oggetto dei patti stipulati tra Comune e imprese edili private, con i quali si trasformano zone destinate al campeggio in aree che possono ospitare anche Villaggi Turistici. Delibera dal nostro punto di vista impensabili all’interno di un’area naturalistica.
“La tesi da novelli Ponzio Pilato della Giunta, secondo la quale ciò succede a Comacchio non interessa alla Regione, è inaccettabile – conclude la consigliera del M5S – Sia politicamente che legalmente. La Regione è tenuta ad un controllo sugli enti a cui è stata delegata la responsabilità di definizione e approvazione degli strumenti urbanistici locali (i comuni, con parere delle Province) che intervengono pesantemente sul paesaggio. A maggior ragione per Comacchio dove, la Regione è parte firmataria di accordi per la trasformazione del territorio, per di più in aree del Parco del Delta del Po. Noi non ci fermeremo certo a questa risposta e andremo avanti presentando altri atti per cercare di andare a fondo a questa storia, accertare tutte le responsabilità e impedire che si realizzi uno scempio inaccettabile in un parco dichiarato patrimonio dell’Unesco”.