Castelfrigo, no del Pd alla commissione d’inchiesta. Gibertoni (M5S): “Totale disinteresse verso i lavoratori”

“Votando no alla nostra richiesta di una commissione d’inchiesta, senza nessun tipo di motivazione concreta, ancora una volta il PD si è mostrato totalmente disinteressato ad affrontare il problema delle false cooperative e dei diritti dei lavoratori”.

È questo il commento di Giulia Gibertoni dopo che l’Assemblea Legislativa ha respinto la richiesta di istituzione di una commissione d’inchiesta regionale sulle cooperative spurie che, partendo dal caso Castelfrigo, affrontasse nel dettaglio la galassia delle “false” cooperative.

“Il PD, oltre a bocciare la nostra proposta, non si è reso disponibile nemmeno a far nascere una semplice commissione di studio e di ricerca su questo fenomeno che ormai sta lacerando il sistema economico della nostra regione – spiega Giulia Gibertoni – Un particolare che la dice lunga sulla volontà del Partito Democratico di affrontare seriamente e con cognizione di causa questo problema. Quello che volevamo era utilizzare uno strumento previsto dallo statuto regionale per capire questo fenomeno con il giusto approfondimento, non avendo nessuna intenzione punitiva nei confronti di nessuno. E per questo il no del PD è ancora più grave”.

A questo punto l’attenzione passa all’audizione, che la stessa Giulia Gibertoni aveva richiesto dopo la protesta in Regione dei lavoratori legati a Castelfrigo, che si terrà lunedì prossimo in Commissione. “In quell’occasione presenteremo un calendario serrato di audizioni di tutti quei soggetti che avremmo voluto sentire all’interno di una Commissione speciale d’inchiesta – conclude Giulia Gibertoni – proprio perché non vorremmo che questo tema cada nel dimenticatoio una volta uscita dalle prime pagine dei giornali e la protesta dei lavoratori si sia affievolita. Resta il rammarico più assoluto di constatare che questa Regione non sia in grado di utilizzare degli strumenti che lei stessa si è data solo per ragioni squisitamente politiche e che niente hanno a che fare con gli interessi dei cittadini e dei lavoratori. Non dobbiamo nascondere che, sia provvedimenti normativi adottati a livello nazionale e sia leggi mal attuate anche in ambito regionale oltre a soluzioni organizzative e commerciali di importanti aziende, hanno aiutato l’azione delle coop spurie. Oggi noi dobbiamo dire basta a un grande male della nostra economia e del nostro lavoro. Ma per dire basta con efficacia dobbiamo conoscere, cercare soluzioni. Oggi i consiglieri del PD, unici a votare contro la mia richiesta, hanno fatto un passo indietro rispetto al confronto vero”.