“L’arbitrarietà del bando che ha assegnato ad Alice Pignatti una borsa di studio da 9mila euro è confermata dal fatto che qualche mese prima proprio l’ASL di Bologna attivò un altro bando, sempre a tema vaccini, ma con caratteristiche profondamente diverse”. Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, torna ad occuparsi della borsa di studio affidata ad Alice Pignatti per predisporre una campagna di informazione sui vaccini al centro in questi giorni di un duro scontro con la Regione.
“Ad ottobre del 2016, l’ASL di Bologna attivò un bando per conferire una borsa di studio nell’ambito di un progetto per l’adesione ai programmi vaccinali negli operatori sanitari – spiega Raffaella Sensoli – In quell’occasione però la tanto sbandierata laurea in DAMS Arte non venne considerata così fondamentale per il conferimento dell’incarico, anzi. Per parlare di vaccini si scelse di inserire come requisito fondamentale il titolo di studio in Scienze delle Comunicazioni. A questo punto l’assessore Venturi dovrebbe spiegare il perché per parlare dello stesso tema, ovvero quello dei vaccini, si sia scelto di richiedere due tipologie di lauree profondamente diverse”.
Nel bando dell’ASL che risale al 28 settembre del 2016 (la cui selezione si è chiusa il 13 ottobre) si richiedeva la realizzazione di una newsletter periodica rivolta agli operatori sanitari ed ai medici competenti, oltre alla realizzazione di materiale divulgativo rivolto agli operatori sanitari. Oltre alla laurea in Scienze della Comunicazione, gli altri requisiti erano un’esperienza documentata in pubblica amministrazione, la capacità di lavorare su progetti, la conoscenza pacchetto Office per la gestione di banche dati e capacità di utilizzo del sistema informatico in genere.
“Oggi abbiamo presentato una interrogazione per chiedere spiegazioni di questo particolare che a nostro avviso non fa altro che aggiungere ulteriori dubbi su un bando che deve essere ritirato assieme all’assegnazione della borsa di studio perché a nostro avviso irregolare – conclude Raffaella Sensoli – Limitarsi a dire, come fa l’assessore Venturi, che al bando potevano teoricamente partecipare centinaia di persone, quando poi nella realtà a presentarsi è stata solo una, guarda caso proprio Alice Pignatti, ci sembra un insulto al buon senso. Piuttosto Venturi pretenda di avere delle spiegazioni esaustive su questa procedura dall’ASL visto che è stata proprio l’azienda sanitaria bolognese, e non direttamente la Regione, a compilare il bando. Oppure dobbiamo pensare che non è stato così?