Una verifica sugli incarichi assegnati dall’ANCI e dalle altre associazioni degli enti locali a cui la Regione fornisce contributi o di cui è socia. A richiederla sono Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli, rispettivamente capogruppo e consigliera regionali del M5S, attraverso una interrogazione presentata in seguito alle polemiche che hanno riguardato l’affidamento da parte dell’ex direttore della Lega delle Autonomie, Paolo Pirazzini, di diverse consulenze alla compagna, dipendente del comune di Argenta, in provincia di Ferrara.
“L’ex Direttore della Lega regionale delle autonomie, che al momento svolge funzioni di responsabile del Welfare nell’Anci Emilia-Romagna, dopo essere stato a lungo sindaco PCI e PDS del Comune di Fusignano, in provincia di Ravenna, ha spiegato che gli incarichi assegnati alla compagna avrebbero consentito all’Associazione da lui diretta di risparmiare – spiegano i due esponenti del M5S – Sarebbe interessante capire in base a quali valutazioni sia stata effettuata questa affermazione visto che sarebbe stato più corretto affidare l’assegnazione di quelle consulenze ad un bando, così come la procedura vorrebbe. Per questo crediamo che lo spiacevole episodio che vede la Lega delle Autonomie come protagonista debba suonare come campanello d’allarme per tutte quelle associazioni di enti locali, a cui la Regione fornisce contributi pubblici o di cui è socia, per verificare la correttezza delle proprie scelte. Non vorremmo che queste associazioni, con il passare del tempo, siano diventati terreno feritile per instaurare una sorta di parentopoli”.
Per questo nella loro interrogazione Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli chiedono alla Giunta, “quali procedure e quali, eventuali, verifiche specifiche sono state effettuate dal comune di Argenta per autorizzare l’incarico di collaborazione alla compagna dell’allora direttore della Lega delle autonomie e se risulta che sia stata effettuata una selezione o comunque un avviso da parte delle allega delle autonomie dell’Emilia-Romagna per il conferimento dello stesso”. “Crediamo sia quantomeno opportuno per la Regione proporre alle associazioni delle autonomie locali l’adozione di codici deontologici che evitino assegnazioni di incarichi nell’ambito familiare o assimilabili – concludono Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli – Inoltre chiediamo anche di conoscere chi del personale dipendente delle associazioni degli enti locali destinatarie di contributi regionali abbia ricoperto in passato incarichi di amministratori pubblici”.