Questa mattina Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, ha depositato presso la Procura della Corte dei Conti di Bologna un esposto sul caso dei dirigenti della Regione Emilia-Romagna. Trentasette pagine, più ventisette allegati, in cui si ricostruisce la storia della gestione e delle procedure messe in piedi dalla Regione nella selezione dei propri dirigenti. Procedure che da anni ormai vedono puntualmente l’esclusione del funzionari che nel 2010 vinsero un regolare concorso ma che da quel momento si sono visti superati da personale esterno che anno dopo anno ha potuto contare su proroghe e selezioni ad hoc per giustificare il rinnovo dei loro contratti.
“Nell’esposto che abbiamo presentato questa mattina alla Corte dei Conti abbiamo ipotizzato un triplice danno erariale – spiega Silvia Piccinini – Il primo riguarda i costi, più di 100mila euro, del concorso riservato ai funzionari del 29 aprile del 2009 indetto dalla Regione per coprire 11 cariche dirigenziali e la cui graduatoria in tutti questi anni non è mai stata utilizzata. Poi ci sono le spese in più a cui la Regione ha dovuto far fronte per assumere dei dirigenti esterni: se, infatti, avesse utilizzato i propri funzionari risultati idonei per ricoprire quelle stesse cariche, avrebbe speso sicuramente di meno visto che si trattava di personale che riceveva già uno stipendio da viale Aldo Moro. Il terzo e ultimo punto sul quale abbiamo chiesto alla Corte dei Conti di avviare un’attenta verifica riguarda proprio i costi generati dalle continue proroghe dei dirigenti esterni, avvenute molto spesso con procedure selettive dagli esiti più che scontati e che hanno visto nel corso degli anni rinnovare le stesse poltrone con le medesime persone”.
Nel corposo faldone che la consigliera regionale del M5S ha presentato questa mattina alla Corte dei Conti sono ricostruite dettagliatamente, anche con l’ausilio di delibere e leggi, tutte le tappe della vicenda dal 29 aprile del 2009 quando si bandì il primo e unico concorso (dopo il 1996) fino all’ultima proroga dei ‘soliti’ dirigenti esterni che scadrà nel 2017. “Siamo la Regione che si appresta a varare un Testo unico sulla Legalità ma che permette ai propri dirigenti di ricoprire gli stessi ruoli da più di 20 anni – conclude Silvia Piccinini – Un record che evidentemente sta particolarmente a cuore al presidente Bonaccini visto che non sono servite nemmeno le tirate d’orecchie del professor Vassallo, e marito dell’assessore Gualmini, per convincerlo a cambiare quello che è a tutti gli effetti un sistema di potere nelle mani delle solite persone. Il tutto alla faccia delle norme sull’anticorruzione esistenti dal 2001”.