“Il carcere Sant’Anna di Modena al momento è la struttura meno indicata per riuscire ad accogliere e gestire i detenuti del 41bis. In un contesto dove le criticità, strutturali ed organizzative, sono ancora moltissime sarebbe da veri irresponsabili aggiungerne altre”. È questo il commento di Giulia Gibertoni riguardo all’ipotesi avanzata dall’amministrazione penitenziaria di utilizzare una sezione del carcere di Modena per ospitare i detenuti in regime di 41-bis.
“Come abbiamo segnalato più volte attraverso il nostro lavoro in Regione, la situazione all’interno del Sant’Anna è di completa emergenza, sotto tutti i punti di vista – spiega Giulia Gibertoni – Le condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria sono ormai da tempo critiche e le loro dimostranze restano inspiegabilmente inascoltate da parte dei vertici della struttura. Ormai da molti mesi la direzione dell’istituto penitenziario non comunica con le sigle sindacali. A questo contesto di assoluta criticità adesso c’è qualcuno che vuole aggiungerne delle altre con l’accoglimento dei detenuti mafiosi. Un’idea assurda che di certo non risolverà i problemi che da tempo segnaliamo ma che, anzi, sarà destinata ad aggravarli”.
Per questo Giulia Gibertoni chiede che sulla vicenda venga fatta chiarezza al più presto invitando l’amministrazione penitenziaria ad abbandonare il progetto. “Modena non può e non è in grado di farsi carico di questo ulteriore caso. La priorità in questo momento – conclude Giulia Gibertoni – è quella di risolvere i problemi che da tempo denunciano i sindacati. Tutto il resto deve passare in secondo piano”.