Difficoltà affrontate dai medici di base per la gestione delle cartelle cliniche dei pazienti a causa del ritardo con cui la Regione sta affrontando il problema della piattaforma di interconnessione dei dati. È quanto denuncia Giulia Gibertoni all’interno di una interrogazione presentata alla Giunta e che riguarda la gestione del software regionale da far utilizzare ai medici di medicina generale per la gestione delle cartelle cliniche dei rispettivi assistiti.
“I sindacati avevano hanno raggiunto un’intesa con la Regione che prevedeva che i medici potessero adottare la cartella clinica informatizzata preferita, e che meglio si adattava alla propria attività professionale, tra quelle certificate per la connessione alla rete SOLE – spiega Giulia Gibertoni – Spettava alla Regione poi dover garantire la piattaforma di interoperabilità delle cartelle cliniche informatizzate attraverso un software ad hoc che permettesse di leggere di dati indipendentemente dai sistemi utilizzati. Ad oggi però, nonostante la migrazione di molti medici al nuovo software, la Regione non ha ancora garantito il funzionamento della piattaforma di interconnessione dati, provocando così il conseguente blocco degli strumenti informatici di associazionismo medico, come le strutture che si basano sulle medicine di gruppo e di rete, rendendo così impossibile per un medico in gruppo accedere ai dati del collega”.
Per questo nella sua interrogazione Giulia Gibertoni chiede alla giunta per quale motivo non sia ancora stata attivata la piattaforma di interconnessione nonostante l’avvio della migrazione al nuovo software regionale di alcuni medici, come sia avvenuta o debba avvenire la scelta del software di interconnessione dati, ed i relativi costi sostenuti dall’amministrazione per la sua implementazione e se per il software sia prevista una gara europea o un altro tipo di procedura di pubblica evidenza. “Quello che vogliamo capire è se questo ritardo sia attribuibile in qualche modo alle scelte che sono state fatte da parte della Regione – conclude Giulia Gibertoni – Scelte che potrebbero essere state orientate, più che sull’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti, alla vicinanza politica”.