“La Regione faccia chiarezza sulla complessa vicenda che riguarda i lavoratori di AIPA-Mazal Global solution, l’azienda che gestisce la raccolta di alcuni tributi di diversi Comuni emiliano-romagnoli, tra cui quello di Bologna”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, che ha presentato una interrogazione sulla situazione di AIPA-Mazal, la ditta che per conto del Comune di Bologna gestisce i proventi dei passi carrai e delle imposte per la pubblicità e per il suolo pubblico, e i cui dipendenti sono in sciopero ad oltranza a causa di un ritardo consistente nel pagamento degli stipendi, della mancata copertura contributiva e del mancato accantonamento del TFR.
“Se una azienda non paga i propri dipendenti, non gli versa i contributi, non accantona il loro TFR, si fa sequestrare per bancarotta fraudolenta i conti correnti e tutti i beni dell’azienda, questo è un problema che, certo, riguarda questi lavoratori. Ma se quest’azienda gestisce i tributi di 800 Comuni in giro per l’Italia e tra questi, non ultimo il Comune di Bologna, allora il problema riguarda centinaia di migliaia di cittadini che vedono a rischio milioni di euro di soldi pubblici ed interi bilanci di Comuni, piccoli e grandi – spiega Silvia Piccinini – Quest’azienda si chiama Mazal Global solutions, ma la storia parte da AIPA, anch’essa sequestrata e finita in concordato preventivo, con un ammanco di 125 milioni di euro ed il cui presidente, arrestato nel 2014, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per peculato (3,8 milioni di euro sottratti e sperperati, secondo il PM, in auto prestigiose, cavalli e due ranch). AIPA, che per il Comune di Bologna gestiva i proventi dei passi carrai e delle imposte per la pubblicità e per il suolo pubblico, passa la mano a KGS, a gennaio 2015, senza che questa fosse iscritta nell’apposito albo ministeriale dei riscossori ed avesse le necessarie garanzie (10 milioni di euro). Ecco quindi, per rimediare, a maggio 2015, il nuovo passaggio a Mazal che è iscritta ed ha i 10 milioni di euro, peccato che sarebbero in titoli della Banca Etruria (anch’essa a sua volta finita in una bancarotta fraudolenta, come ben sappiamo) e convertibili solo sul suolo degli States, come se non valessero nulla”.
Una situazione paradossale i cui effetti sembrano essere tutti sulle spalle dei lavoratori. “I dipendenti dell’ufficio di Bologna di AIPA-Mazal non ricevono lo stipendio da due mesi, non hanno ricevuto metà della tredicesima e non sarebbero coperti dal punto di vista contributivo da diversi mesi e senza TFR – aggiunge Silvia Piccinini – Per l’ufficio di Bologna di AIPA-Mazal, che ha sede in piazza Liber Paradisus a Bologna, non viene più pagato l’affitto da oltre un anno ed è pendente, per esso, uno sfratto esecutivo. Visto che oltre a quella bolognese altre amministrazioni della nostra regione si servono o si sono serviti di Aipa prima e poi di Mazal dopo, tra i quali Calderara di Reno, Budrio, Pianoro e Vergato, Castelnovo di Sotto in provincia di Reggio Emilia e Fiorenzuola d’Arda in provincia di Piacenza, crediamo che la Regione non possa restare indifferente a questa situazione. Per questo, anche in virtù del fatto che nel 2013 la Regione predispose una procedura unificata per la scelta del gestore a cui affidare la riscossione di alcuni tributi proprio per cercare di renderli più sicuri e spuntare condizioni migliori, chiediamo alla Giunta di intervenire predisponendo un tavolo a cui convocare le amministrazioni coinvolte e tutti i soggetti interessati e affrontare questa grave situazione”.