Caos ospedale Ravenna, Sensoli e Bertani (M5S): “Ausl e Regione non hanno ascoltato l’allarme dei lavoratori”

“Regione e AUSL dovrebbero spiegare perché le richieste di potenziamento per far fronte all’emergenza influenza, presentate diversi mesi fa, sono state puntualmente ignorate, producendo così il caos che si sta registrando in questi giorni all’ospedale di Ravenna”. Raffaella Sensoli ed Andrea Bertani, rispettivamente capogruppo e consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, portano in Regione il caso delle lunghe attese all’ospedale di Ravenna in seguito al picco dei casi di influenza che si stanno registrando in questi giorni.

“Poco dopo la fine dell’estate il sindacato degli infermieri italiani, il Nursing up, aveva chiesto all’AUSL Romagna un piano di potenziamento per quanto riguarda l’organico in vista dell’emergenza influenza che, come tutti gli anni, si verifica a cavallo tra la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo – spiegano Sensoli e Bertani – Richiesta che ovviamente è stata fatta cadere nel vuoto con il risultato che oggi abbiamo il Pronto soccorso con code infinite, reparti intasati, pazienti costretti a passare molte ore su una barella in attesa di una visita. Una situazione che non si sta verificando solo a Ravenna ma che sta interessando diverse altre strutture sparse in tutta la regione”.

Ecco perché secondo i due consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Giunta e AUSL Romagna dovrebbero passare dalle parole ai fatti, dando vita ad una reale politica di potenziamento tante volte annunciata ma che nella realtà dei fatti non si è ancora verificata. “Chi lavora in sanità lamenta ormai da tempo un’emergenza sotto il profilo dell’organico che non viene mai efficacemente affrontata da parte dei vertici della Regione e delle AUSL, così come per esempio la FIALS ha denunciato attaccando Bonaccini e l’assessore Venturi – concludono Sensoli e Bertani – Servono investimenti concreti non le solite promesse che poi, come dimostra il caso di Ravenna, sono destinate a svanire davanti alle prime difficoltà che, tra l’altro, potevano essere ampiamente preventivate con una migliore organizzazione e ascoltando i lavoratori”.