Individuare aree apposite dove dare il via libera alla coltivazione di cannabis terapeutica in modo da generare anche un risparmio cospicuo nei confronti dei pazienti: è quanto chiede Giulia Gibertoni all’interno di una risoluzione che verrà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa.
“Per quanto riguarda l’approvvigionamento dei farmaci la normativa regionale prevede che il farmacista si approvvigioni della sostanza attiva di origine vegetale presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze individuato come luogo di coltivazione e produzione con un decreto ministeriale del 9 novembre 2015. Nelle more della piena disponibilità di sostanze attive a base di cannabis di produzione nazionale, anche in riferimento alle linee genetiche che contengono differenti concentrazioni di principi farmacologicamente attivi, i preparati vegetali di cannabis di importazione sono disponibili attraverso i normali canali distributivi delle sostanze attive o tramite importazione diretta. Il Ministro della Salute ha riconosciuto che la produzione di cannabis terapeutica effettuata dallo Stabilimento Militare di Firenze sia assolutamente insufficiente al fabbisogno nazionale e al tempo stesso l’importazione di cannabis dall’estero aumenta i costi per i malati e per il sistema sanitario nazionale”.
Ecco perché nella sua risoluzione Giulia Gibertoni chiede alla Regione di attivarsi per individuare apposite aree in Emilia-Romagna dove coltivare la cannabis a scopo terapeutico. “Secondo alcune proiezioni realizzate da associazioni nazionali di agricoltori la coltivazione in Italia della cannabis terapeutica sarebbe un’opportunità che potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno 10mila posti di lavoro – aggiunge Giulia Gibertoni – Parte degli introiti derivanti da questo tipo di coltivazione potrebbe essere destinata anche per il finanziamento di altre attività socio-assistenziali o sanitarie nella nostra Regione. Ecco perché chiediamo che la Regione si attivi per dare la possibilità di coltivare la cannabis terapeutica in Emilia-Romagna individuando enti e organismi idonei e apposite aree verdi per avere un risparmio sull’acquisto dei medicinali da reinvestire in servizi sociosanitari per i cittadini e per una maggiore disponibilità quantitativa e qualitativa dei prodotti” conclude Giulia Gibertoni.