Caccia: nel nuovo calendario venatorio della Regione poca attenzione alla sostenibilità ambientale

Inserire il criterio della sostenibilità ambientale anche all’interno del nuovo calendario venatorio messo a punto dalla Regione. È quanto chiede Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che con un’interrogazione dà seguito alle proteste che in queste ultime settimane il mondo animalista sta portando avanti nei confronti della Giunta regionale per quanto riguarda le nuove disposizioni sulla caccia.

“All’interno del calendario venatorio crediamo siano evidenti strategie del tutto contraddittorie ed opposte a quelle della conclamata svolta ambientalista che ormai tarda ad arrivare” spiega Silvia Piccinini. Diverse le criticità presenti all’interno del contestato documento: in particolare per quel che riguarda le specie che possono essere cacciate si trova, per esempio, l’inclusione di volatili in declino come l’allodola, il moriglione, la pavoncella e la tortora. Inoltre, prevista la previsione della possibilità di caccia anche nei periodi in cui alcune specie migrano e nidificano, l’assenza del divieto all’uso di munizioni contenenti piombo o atossiche, l’assenza di un limite massimo al carniere stagionale, la previsione di preoccupanti e pericolose deroghe o limiti troppo modesti per le distanze di sicurezza da fabbricati e insediamenti, con evidenti rischi sulla collettività.

“In linea generale crediamo che il calendario sia connotato da una modesta attenzione alle misure preventive e non violente ed ecologiche per il contenimento di specie considerate in eccesso, come per esempio i cinghiali – conclude Silvia Piccinini – Particolare che quindi dovrebbe indurre la Regione a un ripensamento immediato di quanto fatto fino ad ora, anche grazie al coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e animaliste”.