BolognaFiere, Piccinini (M5S): “Shopping in Puglia senza ancora un piano industriale”

fiera-del-levante“Mentre stiamo ancora aspettando di vedere e leggere il Piano industriale promesso dal presidente Boni, BolognaFiere sembra assolutamente decisa ad avventurarsi nell’operazione della gestione Fiera del Levante di Bari. A questo punto ci chiediamo come sia possibile andare avanti con progetti di così lungo termine senza aver prima messo nero su bianco una linea di indirizzo chiara che abbia come primario obiettivo il superamento della crisi finanziaria in cui la società di via Michelino è sprofondata da tempo”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, in merito alla volontà da parte di BolognaFiere di andare avanti nell’interessamento alla gestione della Fiera del Levante di Bari. La consigliera regionale ha chiesto, in una interrogazione indirizzata alla Giunta, se questa operazione sia “stata inserita o meno nel fantomatico piano industriale che i vertici di BolognaFiere hanno annunciato da tempo ma che al momento nessuno ha ancora visto”.

“Oltre a questa grave mancanza c’è un altro aspetto che vale la pena sottolineare riguardo all’impegno di Bologna nella gestione della fiera pugliese – aggiunge Silvia Piccinini – e riguarda proprio la natura di questo progetto. Nella lettera di intenti firmata qualche settimana fa tra Bologna, Rimini e Parma in vista della fusione tanto sponsorizzata da Bonaccini si è voluto mettere nero su bianco che iniziative collaterali come quella che riguardò qualche tempo fa la partnership tra Rimini e Vicenza avrebbero dovuto essere evitate”.

“Adesso, come se nulla fosse, Bologna nel bel mezzo di una crisi finanziaria dei suoi conti senza precedenti decide di andare a fare spese in Puglia, interessandosi tra l’altro a una realtà che di certo non gode di ottima salute – conclude – Una incoerenza strategica che sia Boni che il presidente Bonaccini dovrebbero spiegare assieme al rischio che un eventuale impegno nella Fiera del Levante non comporti il sacrificio di altre manifestazioni nel polo bolognese o in Emilia-Romagna”.