BolognaFiere, Piccinini (M5S): “Da Merola e Bonaccini l’ennesima pagliacciata. Basta bugie ai lavoratori”

merola bonaccini

“Il bluff di Merola e Bonaccini sulla sospensione della procedura di mobilità è l’ennesima beffa che i 123 lavoratori della Fiera e le loro famiglie sono costretti a subire. È inaccettabile che un sindaco e un presidente di Regione continuino a prendere in giro i cittadini in questo modo”. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, in merito alla notizia dello stop alla trattativa sugli esuberi a BolognaFiere dopo che i sindacati hanno abbandonato il tavolo in seguito alla presentazione da parte dei vertici di via Michelino di una proposta di congelamento della procedura di mobilità di soli sette giorni.

“La sceneggiata iniziata da Merola e Bonaccini in campagna elettorale continua nonostante in ballo ci siano la bellezza di 123 posti di lavoro – spiega Silvia Piccinini – Già ieri era apparso a tutti chiaro che quanto detto dai due caporali del PD non poteva corrispondere alla realtà visto che il presidente Boni aveva subito messo le mani avanti dichiarando che la sospensione non fosse affatto scontata. Sospetto che poi si è trasformato in realtà già questa mattina con la proposta farsa dei vertici di BolognaFiere di sospendere la procedura di licenziamento per appena sette giorni. La verità è che Bonaccini e Merola, per scopi esclusivamente elettorali, stanno prendendo in giro i cittadini. Lo hanno fatto durante la campagna elettorale negando l’esistenza stessa del piano di tagli, che però il M5S aveva denunciato pubblicamente, lo stanno facendo adesso promettendo ai lavoratori soluzioni che evidentemente non sono condivise da Boni e dagli altri soci. A questo punto chiediamo che Comune e Regione prendano una posizione chiara e un impegno ufficiale. Basta giri di parole, basta parlare in politichese”.

“Noi – conclude Silvia Piccinini – abbiamo da tempo presentato una risoluzione per impegnare la Giunta a chiedere il ritiro immediato della procedura di mobilità. È questa l’unica strada che bisogna percorrere. Il tempo dei giochetti è finito”.