“Sui soldi pagati dalla Regione per la Fiera di Bologna, dobbiamo ammetterlo, ci eravamo sbagliati. Non si trattava, come avevamo detto, di un investimento al buio fatto senza uno straccio di piano industriale. Bonaccini, infatti, ci vedeva benissimo e quei 5 milioni di euro servivano esclusivamente a coprire il maxi buco di bilancio creato dalla tragicomica gestione del compagno Campagnoli”. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, riguardo al futuro della Fiera di Bologna alle prese oggi con un delicato cda dove si parlerà soprattutto del deficit di bilancio reso pubblico in questi giorni dal MoVimento 5 Stelle.
“Quando ad aprile l’assessore Costi venne in Commissione ad illustrarci la delibera con la quale la Giunta aveva stanziato i 5 milioni di aumento di capitale, noi manifestammo tutte le nostre perplessità visto che di fatto si trattava di un investimento al buio, senza nemmeno un piano industriale degno di questo nome – spiega Silvia Piccinini – In quella sede ci venne assicurato che in realtà si trattava di un investimento per il futuro della Fiera, che i soldi servivano per finanziare un piano di riqualificazione dell’intero quartiere fieristico che puntava sempre di più sull’internalizzazione. Oggi, a distanza di poche settimane, scopriamo invece che quei 5 milioni di euro servivano in realtà per coprire un maxi buco di bilancio accumulato durante la pessima gestione dell’ex assessore regionale Duccio Campagnoli che, oltre a far evaporare importanti appuntamenti come Lineapelle e il Motorshow, ha reso i conti sempre più rossi. Questa mancanza di trasparenza da parte della Giunta è molto grave e lo è ancor di più visto che quei 5 milioni di euro vennero tolti proprio dal capitolo dedicato alla piccola e media impresa. Un’autentica beffa per quei tanti imprenditori che ogni giorno affrontano le difficoltà della crisi per poter restare sul mercato e che di certo non possono contare sul ‘soccorso rosso’, pagato con soldi ovviamente pubblici, nel caso le loro scelte si dimostrassero sbagliate. Bonaccini, che non perde occasione per elogiare lo spirito imprenditoriale della nostra regione, dovrebbe chiedere scusa innanzitutto a loro”.