“BolognaFiere non può opporsi alle richieste di accesso agli atti dei consiglieri regionali”. Anche il Difensore civico boccia in tema di trasparenza la società di via Michelino. A rivelarlo è Silvia Piccinini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle che nei mesi scorsi aveva presentato, attraverso una serie di dettagliati accessi agli atti, la richiesta di poter ottenere copia di tutte le consulenze esterne richieste e fornite da BolognaFiere, copia dei verbali dei Cda dal 2014 in poi oltre al piano industriale. Richiesta che la società guidata dal presidente Boni aveva più volte rimandato al mittente sostenendo che, non essendo BolognaFiere una società pubblica, della quale la Regione detiene solo una quota residuale, i consiglieri regionali non avevano il diritto di poter accedere a quel tipo di informazioni.
“Una tesi semplicemente assurda che adesso anche il Difensore civico ha smontato all’interno di un parere che la stessa presidente dell’Assemblea Legislativa ha chiesto dopo le nostre proteste per la totale mancanza di trasparenza da parte di BolognaFiere – spiega Silvia Piccinini – Come ha ben specificato il Difensore non esiste nessun limite al diritto di informazione richiesto dai consiglieri regionali su strutture, enti e società di cui la Regione, anche se con una quota minoritaria, eserciti un qualsiasi controllo. A questo punto ci aspettiamo da parte del presidente Boni una risposta sul perché ci sono stati negati questi atti e che si rimedi a questa grave mancanza nel più breve tempo possibile. Cos’hanno da nascondere?”.
La richiesta di accesso agli atti era stata presentata dalla consigliera Silvia Piccinini nel bel mezzo della procedura di mobilità (poi ritirata) che riguardava più di 100 dipendenti di BolognaFiere. “Gli interrogativi su come sia stata gestita la Fiera negli ultimi anni non sono ancora stati tutti risolti – aggiunge Silvia Piccinini – Dubbi che permangono anche oggi visto che a quanto ci risulta ci sarebbero persone legate a doppio filo alla disastrosa era Campagnoli ancora a capo dell’organizzazione di una fiera importante come Eima. Ci chiediamo se sia questo il nuovo corso promesso da Boni oppure se non sia mai realmente partito. Anche per questo abbiamo chiesto di poter visionare il tanto agognato piano industriale di rilancio di BolognaFiere. Una richiesta anche questa caduta nel vuoto e che speriamo si possa risolvere entro il 9 novembre quando proprio Boni si presenterà in Commissione in Regione proprio per illustrarlo. Se per quella data nessuno dei consiglieri dovesse averlo letto sarebbe per davvero l’ennesima dimostrazione della scarsissima trasparenza di BolognaFiere”.