“Sulla Bolkestein Governo e Regione stanno continuando a inscenare il loro assurdo teatrino, fatto di ritardi siderali e promesse non mantenute. Come abbiamo ascoltato ieri il rischio, concreto, è che la nuova legge delega annunciata come la panacea per tutti i mali diventerà realmente operativa tra molto tempo e sempre che l’Unione Europea non abbia niente da ridire”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, dopo l’incontro a Rimini con il ministro Costa e l’assessore regionale Andrea Corsini sull’attesa nuova legge delega per le concessioni balneari.
“Chi ha potuto ascoltare le parole degli esponenti di Governo e Regione non può non aver colto l’assoluta approssimazione politica che si nasconde dietro a questo nuovo provvedimento – spiega Raffaella Sensoli – Dopo la sentenza della Corte Europea si era detto che entro settembre 2016 ci sarebbe stata una nuova legge e invece cinque mesi dopo ci ritroviamo con un disegno di legge delega che dovrà passare anche all’esame delle Camere, per essere poi firmata dal presidente Mattarella, e che rinvia decreti legislativi da approvare entro altri sei mesi, passando la palla alle Regioni che dovranno poi declinare in legge le loro competenze: sembra di essere alla Fiera dell’Est. E visto che di mezzo potrebbero esserci le elezioni, il rischio più che concreto è che ci ritroveremo nel 2020 con l’acqua alla gola. Davvero un ottimo lavoro. Anche la prossima stagione, 11 anni dopo la direttiva Bolkestein, partirà con una sola certezza: il Governo non sa cosa fare”.
Critiche da parte della capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle anche alla “richiesta di aiuto” da parte del ministro Costa rivolta ai titolari delle concessioni. “Più che un invito alla partecipazione ci è sembrato un’ammissione di impreparazione – aggiunge Raffaella Sensoli – Sentire che si è alla ricerca di esperti della materia quando è da anni che il Governo è chiamato a trovare una soluzione alle Bolkestein è davvero sconfortante. Adesso quello che chiediamo – conclude – è che l’iter legislativo si svolga nel più breve tempo possibile. Basta ritardi e basta giri di parole”.