“La Giunta, con un emendamento alla variazione di bilancio 2016, vuole inserire una norma per assumere nelle proprie segreterie nuovo personale inquadrandolo e pagandolo come dirigenti regionali, anche se non sono in possesso di una laurea”. È questa la denuncia di Andrea Bertani, consigliere regionale del M5S, che annuncia battaglia all’interno della Commissione Bilancio dell’Assemblea Legislativa dove martedì prossimo il testo verrà esaminato.
“Abbiamo già preparato un subemendamento per impedire quello che sarebbe un vero e proprio colpo di mano riguardo al rispetto delle regole della pubblica amministrazione – spiega Andrea Bertani – In altri termini i collaboratori delle strutture speciali della Giunta (gabinetto del Presidente e Assessorati) chiamati direttamente dall’esterno o dall’interno della struttura regionale, potranno essere pagati come dirigenti anche se privi di laurea. Mentre per diventare semplici funzionari pubblici (assimilabili ai quadri del privato) è, da anni, indispensabile la laurea, secondo la giunta Bonaccini i “consiglieri del principe” possono sentirsi al di sopra di questa regola e ricevere un compenso che in media si aggira a non meno di 90mila euro l’anno”.
Per giustificare questa scelta, la Giunta ha invocato una norma introdotta nel 2014 a seguito di un Decreto-Legge del Governo Renzi che però si limitava a dire che il personale in queste condizioni non dovesse svolgere funzioni gestionali. “È chiaro che introducendo questa novità l’obiettivo è quello di poter garantire un lauto compenso a quell’esercito di ex sindaci, assessori uscenti e politici di lungo corso non più candidabili, di cui il PD è pieno fino alla punta dei capelli – aggiunge Andrea Bertani – Senza contare che questa trovata della Giunta potrebbe essere funzionale ad un eventuale contentino da dare a chi nelle prossime elezioni amministrative resterà fuori da scranni e posti di potere”.