“La Giunta dica una volta per tutte quali sono i tempi previsti per l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche alla stazione di Rimini. Non è possibile che Trenitalia-RFI, dopo quasi dieci anni di proteste e sollecitazioni, continuino a fare orecchie da mercante”. Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S, ha presentato una interrogazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche alla stazione ferroviaria di Rimini dopo che nei giorni scorsi il difensore civico aveva lanciato l’allarme sul mancato adeguamento sollecitato in più di un’occasione a Trenitalia-RFI.
“All’interno della stazione di Rimini, di fatto un nodo di scambio fra la linee adriatica e quella per Ravenna e Ferrara, la disponibilità degli ascensori è limitata ai primi tre binari dei sette esistenti ed effettivamente utilizzati dai pendolari per gli arrivi e le partenze – spiega Raffaella Sensoli – Il servizio di assistenza disabili, reso disponibili da Trenitalia, risulta essere attivato per circa duemila interventi ma non è dato sapere, ovviamente, quanti interventi non siano richiesti perché i pendolari preferiscono non sottoporsi a quest’ulteriore difficoltà. Le sollecitazioni per ottenere la piena operatività degli ascensori in tutti i binari della stazione sono state presentate anche durante altre legislature, così che la promessa di realizzare gli interventi data ormai a un decennio, ma nulla è stato fatto. Uno situazione a dir poco scandalosa che a nostro avviso deve essere risolta al più presto”.
Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta di dare dei tempi certi per la realizzazione di questo intervento. “Basta perdere tempo, l’assessore Donini convochi Trenitalia e RFI e faccia rispettare il contratto di servizio – conclude Raffaella Sensoli – è paradossale che si vada avanti con progetti di mobilità che nessuno vuole, come la Cispadana, la Ti-Bre o il TRC e non si faccia nulla per migliorare e facilitare il trasporto sostenibile. Ecco perché proponiamo che i fondi utilizzati per queste opere, tanto faraoniche quanto inutili e dannose, vengano dirottate verso un grande piano di piccole opere utili, anzi indispensabili, come per esempio l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche nelle stazioni ferroviarie”.