Oltre 1,7 miliardi di euro: è questa la cifra spesa nella provincia di Bologna nel gioco d’azzardo tra slot machine, Gratta&Vinci, Superenalotto, giochi virtuali, Lotto e Bingo. I dati arrivano dall’agenzia dei Monopoli e fotografano nel dettaglio la mole di gioco nelle singole province dell’Emilia-Romagna, facendo registrare in quella di Bologna giocate pari a 1.740.106.211,60 euro soltanto nel 2016.
“Se si divide questa cifra per il numero di famiglie residenti si scopre che la spesa annuale per il gioco d’azzardo supera i 3600 euro, ovvero 300 euro ogni mese – spiega Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle – Soldi che, oltre che andare letteralmente in fumo, rappresentano un danno economico e sociale all’economia reale, al piccolo commercio, ai servizi, ai ristoranti, ai negozi. Se poi a queste perdite aggiungiamo la spesa sanitaria per curare la ludopatia i costi sociali diventano enormi e molto preoccupanti”.
Entrando nel dettaglio delle tipologie di giocate si scopre che in provincia di Bologna a farla da padrone nell’universo dell’azzardo sono le slot machine e le ancor più pericolose videolottery che rappresentano il 58% delle giocate totali, con oltre 1 miliardo di euro spesi nel 2016. C’è poi il boom dell’azzardo online (‘giochi di abilità’ per la classificazione dei Monopoli) con 251,8 milioni di euro. Più staccati i Gratta&Vinci (153 milioni), le scommesse sportive (106 milioni) il Lotto (92 milioni) mentre più staccati sono il Bingo (19 milioni) e il Superenalotto (14 milioni).
“Quanto entra allo Stato è poco più del 10-11%% mentre questi dati non calcolano la mancata IVA sui consumi di chi getta denaro nell’azzardo , denaro che invece potrebbe in buona parte andare in acquisto di vestiti, ristoranti, viaggi, libri, cinema, cibo, elettrodomestici, giocattoli etc. Aggiungiamo poi la spesa sanitaria per la ludopatia, i danni socio-economici generati da divorzi, licenziamenti. Ogni euro gettato nell’azzardo è levato all’economia produttiva. Si tratta di numeri impressionati e che dimostrano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’azzardo è una vera e propria piaga sociale. Senza contare che parte di questo enorme flusso di denaro molto spesso viene ripulito dalle mafie proprio attraverso le VLT, Slot e giochi online, formalmente legali che però poi si scopre essere legate a società riconducibili alla ‘ndrangheta, alla camorra e alla mafia.
Ecco perché diventa di fondamentale importanza cercare di mettere un freno a questa situazione. Per questo ogni Comune della provincia di Bologna dovrebbe approvare e rendere subito operative le delibere no-slot-vlt per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili, così come sancito dalla legge regionale che il M5S ha fortemente voluto. Allo stesso tempo vista l’entità del fenomeno è necessario un impegno in prevenzione trasversale a tutte le fasce di età. Chiediamo anche che in Parlamento si approvi al più presto la legge bipartisan per vietare la pubblicità, presentata dal Movimento 5 Stelle-Gruppo interparlamentare contro l’azzardo, ferma ormai da 2 anni nonostante il Senato ad ottobre 2015 avesse firmato l’urgenza”.