“Sulla richiesta di più autonomia per l’Emilia-Romagna Bonaccini e la sua Giunta continuano a portare avanti il loro bluff elettorale, rischiando così di azzerare un tema per noi molto importante. Alla nostra richiesta di partecipazione Bonaccini risponde con le trattative unilaterali e private che non porteranno a nulla se non la creazione di un grande spot elettorale in vista delle prossime elezioni”.
È questo il commento di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al tema dell’autonomia che è stato al centro di una interrogazione a risposta immediata che si è svolta questa mattina in apertura della seduta dell’Assemblea Legislativa.
“La Giunta continua a scavalcare cittadini e Assemblea portando avanti una trattativa più che privata non solo con il Governo, ma anche con le parti sociali con il solo obiettivo di rincorrere Lombardia e Veneto che nelle prossime settimane chiameranno i cittadini al voto. Strada che secondo noi anche l’Emilia-Romagna avrebbe dovuto intraprendere, ma con una vera partecipazione dei cittadini – spiega Raffaella Sensoli – Su questo tema non c’è stata, e non continua ad esserci, nessun coinvolgimento da parte dell’Assemblea e dei consiglieri regionali che sono stati anche tenuti all’oscuro dell’esito degli incontri che la Giunta avrebbe avuto anche con le parti sociali. Le Commissioni si sono espresse al buio dando un parere senza avere conoscenza dei documenti prodotti dalle parti sociali, pareri che se non sono nulli sono in ogni caso da considerare sicuramente come incompleti. Informazioni che Bonaccini però non ha mancato di fornire a giornali e televisioni. A questo punto il nostro sospetto sembra essere più che fondato: ovvero che tutta questa fretta sia in realtà funzionale esclusivamente alla prossima campagna elettorale e niente più. Per questo – conclude Raffaella Sensoli – ribadiamo la nostra richiesta di massima trasparenza e partecipazione su questo processo. Se la Giunta, come anche oggi l’assessore Petitti ha confermato in aula, ha scelto di non intraprendere la strada del referendum, questo non significa che l’autonomia si trasformi in autarchia di Bonaccini”.