Poca disponibilità al confronto, nessuna risposta alle domande che molto spesso erano state messe nero su bianco e inviate anche per raccomandata, la generica indicazione di rivolgersi a qualche sito internet per risolvere i propri dubbi: sarebbero queste le modalità con cui l’AUSL Romagna sta portando avanti i colloqui informativi con le famiglie dei bambini non ancora in regola con le vaccinazioni e che sono al centro di un’interrogazione in Regione presentata dalla consigliera del MoVimento 5 Stelle Raffaella Sensoli.
“Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni sul modo in cui l’AUSL Romagna esegue i colloqui informativi per assicurare il rispetto dell’obbligo vaccinale. Modalità che definire molto discutibili sarebbe un eufemismo visto il racconto di questi genitori – spiega Raffaella Sensoli – Della tanto decantata disponibilità al confronto e al dialogo, infatti, non sembra esserci traccia. Con il paradosso che a moltissimi viene detto di andare a guardare su internet per avere delle risposte, esattamente quello che chi ha voluto questa legge rimproverava a quei genitori accusati di fidarsi degli inganni della rete”. Secondo quanto stabilito da una circolare del Ministero della Salute dello scorso agosto, le procedure da seguire per attuare quello che viene definito “consenso informato” sono chiare e prevedono una serie di colloqui proprio per fornire ai genitori tutte le informazioni possibili.
“Dalle segnalazioni che ci sono arrivate sembra che nulla di tutto questo sia stato fatto dall’AUSL Romagna – aggiunge Raffaella Sensoli – Ci hanno raccontato di colloqui in cui non è stato possibile fare delle domande, degli altri nei quali i genitori sono stati invitati a inviare delle raccomandate a cui nessuno si è mai degnato di rispondere, altri ancora che sono stati rimpallati da un ufficio all’altro in cerca di spiegazioni mai arrivate. Tutti, o quasi, però hanno ricevuto l’indicazione di rivolgersi a qualche sito internet per avere informazioni sulle vaccinazioni. Che poi è esattamente quello che si voleva evitare approvando questa legge”.
Alla luce di queste segnalazioni, tutte documentate all’interno dell’interrogazione depositata, la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle ha chiesto alla Regione di verificare la legittimità di queste procedure, richiamando l’AUSL Romagna al rispetto di quanto previsto dalla legge, in particolar modo riguardo al consenso informato. “Bisogna che le AUSL assicurino alle famiglie piena trasparenza e forniscano loro ogni possibile risposta ai propri dubbi e perplessità – conclude Raffaella Sensoli – Procedura ce deve essere portata avanti soprattutto davanti a genitori esitanti e dubbiosi nei confronti delle vaccinazioni che, per essendo un atto sanitario di indubbia importanza, come altri interventi sanitari non è esente da rischi”.