“La Regione non ha intenzione di ritirare né di modificare la delibera 1407 approvata lo scorso 7 agosto che cancella il supporto di Arpae alle Province e alla Città Metropolitana di Bologna nei processi di Valsat che accompagnano l’approvazione dei piani urbanistici dei comuni, se non attraverso la stipula di una convenzione onerosa. Si tratta di una decisione grave che ignora tutte le proteste sollevate in queste settimane e che, soprattutto, rischia di minare la sostenibilità dei Pug che non sono ancora stati approvati, nonostante siano trascorsi ormai 6 anni dall’approvazione della legge regionale 24 del 2017 grazie alle plurime proroghe volute da centrodestra e centrosinistra”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che questa mattina la Giunta ha risposto ad un question time riguardo alla delibera 1407 dello scorso 7 agosto in cui si specifica come, all’interno dei procedimenti di approvazione dei piani urbanistici comunali, la collaborazione di Arpae per la predisposizione dell’istruttoria ai fini del rilascio del parere motivato della Valsat da parte della Città metropolitana di Bologna e delle Province non sia più dovuta.
“Dalla risposta che ha ci ha fornito l’assessore Calvano in aula è evidente come non ci sia nessuna volontà da parte della Regione di fare un passo indietro, smentendo così anche esponenti della maggioranza che nei giorni scorsi avevano parlato addirittura di un imminente modifica della delibera contestata – spiega Silvia Piccinini – La Giunta si è solo limitata a spiegare che per quelle Province che ancora usufruiscono del supporto di Arpae nei procedimenti di Valsat non ci sarà, al momento, nessun aggravio di spese da parte loro. Nessun accenno però su quali siano i costi a cui in futuro le Province dovranno far fronte. Viste le difficoltà dal punto di vista economico che questi enti devono affrontare quotidianamente ci saremmo aspettati che la Regione chiarisse almeno questo aspetto. In ogni caso la volontà di non modificare la delibera oltre ad aprire un gigantesco conflitto di interessi tra controllato e controllore, visto che i sindaci che istruiranno la Valsat saranno gli stessi poi dovranno esprimere un parere in merito, pone dubbi anche sulla qualità della valutazione stessa nel caso le Province non disponessero del personale e delle professionalità necessarie ad assolvere a questo compito, visto che sono state svuotate e depotenziate dalla riforma Delrio. Tutti dubbi che gettano un’ombra davvero ingombrante sul tema del consumo di suolo in cui la nostra regione primeggia a livello nazionale e che, soprattutto dopo quello che è successo durante la devastante alluvione di maggio che ha colpito l’Emilia-Romagna, ci aspettavamo potesse avere tutt’altro tipo di attenzione”.