“I 25 milioni che la Regione aveva stanziato per il progetto del centro ENEA al Brasimone devono restare in Appennino. Per questo abbiamo già depositato una risoluzione per chiedere la conferma di questo finanziamento nonostante il bando non sia andato a buon fine”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, dopo che l’ENEA ha preferito Frascati al Brasimone per la realizzazione del centro di ricerca internazionale sulla fusione nucleare e per il quale Viale Aldo Moro aveva stanziato 25 milioni di euro.
“Quel finanziamento non può e non deve scomparire – spiega Silvia Piccinini – il nostro Appennino ha bisogno di quell’investimento per sopperire a decenni di politiche assenteiste da parte di chi amministra la nostra regione. I campi dove poter indirizzare queste risorse sono moltissimi”. Proprio a questo proposito un anno fa il MoVimento 5 Stelle presentò una risoluzione, ancora non discussa in aula, dove aveva già individuato alcuni interventi necessari per poter garantire alle zone della montagna una ripartenza dal punto di vista economico.
“Si tratta di alcuni provvedimenti che a nostro avviso potrebbero assicurare quello sviluppo sostenibile che resta il nostro obiettivo primario – aggiunge Silvia Piccinini – come la totale copertura del territorio montano della banda larga per cercare di contrastare lo spopolamento demografico e sfruttare tutte le potenzialità offerte dal mercato e dalla new economy, oppure lo sviluppo della filiera dei prodotti locali, passando per un taglio dell’aliquota IRAP per quelle imprese giovanili che operano solo all’interno del territorio montano”. Investimenti che devono riguardare anche il settore dei trasporti.
“C’è l’assoluta necessità di una grande piano di potenziamento del trasporto su ferro in modo da creare una rete di collegamento efficiente per le imprese e per i cittadini che vivono in quei territori” conclude Silvia Piccinini. “Visto che il sindaco Virginio Merola oggi sui giornali fa un appello alla Regione affinché questi soldi restino in Appennino e assicura la propria disponibilità per il raggiungimento di questo obiettivo – aggiungono Dora Palumbo e Paolo Rainone – nei prossimi giorni sia in Comune che in Città Metropolitana presenteremo un atto che confermi questo suo impegno. Il nostro Appennino è stanco di promesse a vuoto”.