Sbarca in Regione il caso dell’antenna per la telefonia mobile che la Wind vorrebbe installare a Monte San Pietro, in provincia di Bologna. Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, ha presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta di prendere provvedimenti sul pasticcio messo in atto dall’amministrazione comunale del comune dell’Appennino bolognese che ha, di fatto, spianato la strada alla costruzione di un’antenna in una zona che l’Asl aveva dichiarato poco idonea, a ridosso del centro abitato e poca distanza da una futura scuola materna.
“Questa vicenda, benché ci fossero tutti i presupposti normativi e giuridici per chiuderla in pochissimo tempo, va avanti ormai da due anni – spiega la consigliera Silvia Piccinini – Tutta colpa del Comune che grazie a una serie di incredibili errori ha permesso a Wind di raggiungere il suo obiettivo, ovvero la realizzazione dell’antenna proprio in quella posizione, che però il M5S sta cercando in tutti i modi di ostacolare. Ecco perché questa mattina i nostri consiglieri comunali, assieme a quelli delle altre minoranze, hanno depositato un esposto alla magistratura per chiedere che si faccia luce su una vicenda che ha del paradossale”.
Tutto comincia nell’ottobre del 2013 quando Wind presenta una richiesta per la realizzazione di un impianto al servizio della rete di telefonia mobile su un terreno agricolo di circa 25 mq nella frazione di San Martino in Casola, a Monte San Pietro. A febbraio del 2014 Arpa, dato che l’installazione dell’antenna potrebbe provocare lo sforamento dei valori elettromagnetici consentiti dalla legge, consiglia all’amministrazione comunale di individuare delle alternative al terreno di San Martino. Il Comune però a questo punto emette una nota sospensiva del procedimento avviato: una scelta che si è trasformata in un clamoroso autogol, più o meno volontario.
“Il provvedimento comunale è avvenuto fuori dai termini previsti dalla legge regionale e quindi non si poteva fare – aggiunge Silvia Piccinini – Così è stato un gioco da ragazzi per Wind impugnarlo davanti al Tar e ovviamente vincere, con il risultato che l’antenna adesso è pronta per essere installata in una zona vicina alle abitazioni ed a una scuola”. Ma la tempistica con la quale si è cercato di annullare il provvedimento non è stato l’unico errore commesso dal Comune: “Dalla presentazione della domanda in poi l’amministrazione comunale non si è mai degnata di informare i cittadini su quanto stava avvenendo – continua la consigliera del M5S – tanto che chi abita in quella zona ha saputo di quello che Wind voleva fare grazie a un gruppo di condomini che si erano insospettiti dei continui sopralluoghi sul terreno”.
Una vicenda che adesso finirà anche sui banchi della Giunta grazie all’interrogazione presentata dalla consigliera: “Quello che vogliamo capire è come sia stato possibile che un Comune abbia così tranquillamente ignorato le procedure stabilite dalla legge regionale – conclude Silvia Piccinini – Forse sarebbe il caso di introdurre degli accorgimenti, anche normativi, affinché casi del genere non si verifichino più. Intanto speriamo che la magistratura, dopo la presentazione del nostro esposto, possa ricostruire al meglio quello che è successo a Monte San Pietro”.