La Regione deve rinnovare anche per il 2016 l’accordo che prevede l’anticipazione ai lavoratori dei redditi da cassa integrazione e disoccupazione: è questa la richiesta di Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del M5S, che hanno presentato una interrogazione per capire come intende muoversi la Giunta sul fronte dei trattamenti di sostegno al reddito erogati dall’INPS. L’accordo, sottoscritto tra la Regione e l’ente previdenziale, prevede l’anticipo degli ammortizzatori sociali fino a 700 euro e per un massimo di nove mesi tramite alcuni istituti di credito ma è in scadenza tra un mese, il 31 dicembre del 2015.
“Ad oggi non è chiaro se la Giunta abbia intenzione di rinnovarlo o meno – spiegano Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli – Si tratta di uno strumento molto importante per quei lavoratori che stanno ancora subendo sulla loro pelle gli effetti devastanti della crisi e oggi si trovano ancora in cassa integrazione. L’erogazione delle cifre da parte dell’INPS, infatti, avviene molto a rilento e a distanza di mesi. Per questo il sistema degli anticipi è di fondamentale importanza perché permette a chi ne ha diritto di percepire un reddito che altrimenti sarebbe azzerato per molto tempo”.
Ecco perché nella loro interrogazione i consiglieri regionali del M5S chiedono alla Giunta se intenda proseguire anche per il 2016 con lo strumento dell’anticipazione sociale e magari anche rivedere i termini dell’accordo. “Attualmente il limite previsto è quello di 700 euro al mese per 9 mensilità, una cifra che è inferiore a quella prevista da alcuni accordi provinciali – ricordano Gianluca Sassi e Raffaella Sensoli – Per questo chiediamo alla Giunta di rivedere questa cifra portandola magari a coprire il valore completo dell’ammortizzatore sociale previsto. Per alcune famiglie che magari contano su un solo reddito, anche poche centinaia di euro al mese possono fare davvero la differenza”. Nella loro interrogazione, inoltre, i due consiglieri regionali del M5S chiedono alla Giunta anche “quanti lavoratori interessati da esuberi nel corso del 2014 e del primo semestre 2015 siano oggi nuovamente occupati e quanti sono quelli interessati da cassa integrazione guadagni o contratti di solidarietà nel 2014 e nei primi sei mesi del 2015 che non debbano più affrontare riduzioni di orario”.