Alzheimer, Sensoli (M5S): “Assicurare la copertura totale delle rette ai malati in Rsa”

Oggi ricorre la XXII giornata mondiale sull'Alzheimer
Oggi ricorre la XXII giornata mondiale sull’Alzheimer

Assicurare la copertura delle rette per le Rsa a carico del Servizio sanitario nazionale ed escludere dal sistema di calcolo dell’ISEE delle persone assistite i redditi dei familiari. Sono queste due delle proposte contenute in una risoluzione presentata dalla consigliera del M5S e vicepresidente della Commissione sanità, Raffaella Sensoli, riguardo al tema dell’assistenza delle persone malate di Alzheimer, proprio nel giorno in cui si celebra la XXII giornata mondiale dedicata alla lotta alla malattia che colpisce, solo in Italia, più di 250mila persone.

“Fatta salva la quota coperta dal Servizio sanitario nazionale per l’assistenza medica, per le persone non autosufficienti in carico alla Rsa e tra esse anche per le personale non autosufficienti affette da Alzheimer, devono pagare una quota alberghiera – spiega la consigliera regionale del M5S – In alcuni casi, questa quota di compartecipazione viene integrata dal Comune di residenza del malato, in altri invece viene richiesta alle famiglie in base a diversi criteri. Per effetto della regolamentazione del nuovo ISEE, però, i pazienti nel determinare il proprio valore ISEE devono indicare anche i redditi non soggetti ad IRPEF, e tra questi l’indennità di accompagnamento, oltre che a quelli dei parenti, venendo meno tra l’altro a una propria legge e a una sentenza del Consiglio di Stato. Per questo crediamo che si debba al più presto porre rimedio a questa situazione per non penalizzare oltremodo delle famiglie che già vivono una condizione di estremo disagio”.

Nella risoluzione, a cui fa seguito anche una interrogazione presentata alla Giunta sullo stesso tema, la consigliera chiede di disporre per le persone affette dal morbo di Alzheimer non autosufficienti “la copertura a carico del Servizio sanitario nazionale delle rette Rsa qualora oltre alle prestazioni socio assistenziali siano erogate prestazioni sanitarie, tenuto conto che nella patologia di Alzheimer “non sono scindibili le attività socio assistenziali da quelle sanitarie”.