Alluvione Reno, Piccinini (M5S): “Relazione della Regione non scioglie di dubbi. Nessuna spiegazione su lavori mai finiti entro i termini”

“La tanto attesa relazione richiesta dal presidente Bonaccini non scioglie nessuno degli interrogativi che stanno alla base dell’alluvione dello scorso fine settimana a Castel Maggiore. A tutt’oggi, infatti, resta ancora un mistero il perché i lavori sull’argine si siano interrotti e non siano mai stati terminati entro i termini previsti nonostante la Regione però continuasse tranquillamente a pagarli, come abbiamo scoperto noi. Sostenere poi che l’intervento programmato era in linea con i tempi medi di realizzazione delle opere pubbliche è una beffa clamorosa per quei cittadini che hanno subito dei gravi danni dall’esondazione del Reno e dimostra tutta l’arroganza di Bonaccini, evidentemente totalmente incapace ad assumersi quelle responsabilità che la legge, e l’accordo del 2015, gli impongono visto che è Commissario del governo contro il dissesto idrogeologico ”.

È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla relazione che i tecnici della Regione hanno fornito sull’alluvione che ha colpito la zona di Castel Maggiore lo scorso 2 febbraio. “Eccezionalità dell’evento atmosferico a parte, la relazione promessa da Bonaccini non scioglie nessuno dei dubbi emersi fino a questo momento – aggiunge Silvia Piccinini – Anzi, ci sembra l’ennesimo tentativo di arrampicarsi sugli specchi e di scaricare ogni tipo di responsabilità. L’intervento sull’argine del Reno a Passo Pioppe come abbiamo scoperto, era stato individuato, con relativo stanziamento di risorse, nel 2015 per dei lavori urgenti e immediatamente cantierabili. Anche volendo prendere per buona la ricostruzione della Regione, perché in tutto questo lasso di tempo nessuno (e nello specifico il presidente Bonaccini in qualità di Commissario di governo) non ha controllato che l’intervento fosse portato a termine nel più breve tempo possibile ed entro i termini previsti dall’accordo? A questo punto – conclude Silvia Piccinini – consigliamo a Bonaccini di riprovare a spiegare, magari in un italiano più coraggioso e chiaro, i tanti perché irrisolti di questa alluvione. I cittadini, e noi con loro, pretendono delle risposte”.