“La situazione del cantiere dell’argine lungo il Reno a Castel Maggiore era ben conosciuto dalla Regione tanto che appena 15 giorni fa, il 21 gennaio, Viale Aldo Moro ha liquidato con 120mila euro il pagamento del primo stralcio di lavori programmati già nel lontano 2015. Possibile che nessuno, primo tra tutti il presidente Bonaccini che è anche commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, si sia accorto che quei lavori erano fermi da tempo?”.
È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle polemiche che stanno investendo la Regione per l’alluvione che ha colpito Castel Maggiore per l’esondazione del fiume Reno. “I lavori di consolidamento dell’argine, proprio nel punto dove l’altro giorno il fiume è esondato, erano stati individuati già nel 2015 e affidati a una ditta nel maggio 2018, dopo una procedura negoziata durata quasi tre anni per un importo complessivo di poco superiore ai 220mila euro – spiega Silvia Piccinini – La prima parte di questo intervento è stata liquidata dalla Regione appena il 21 gennaio scorso, con un importo di 110mila euro. Nella delibera, tra l’altro, è scritto che i lavori saldati riguardano quelli già effettuati fino alla data del 7 dicembre 2018. Quello che stupisce è che nessuno, all’atto del controllo su quello stato di avanzamento dei lavori, si sia accorto che il cantiere fosse fermo così come confermato sia dal sindaco di Castel Maggiore che da diversi residenti della zona. È incredibile che lo stesso Bonaccini, che dal governo Renzi fu nominato proprio Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico, oggi cada dalle nuvole perdendo la pazienza davanti a chi gli pone delle domande più che legittime, visto il ruolo che ricopre e le funzioni che avrebbe dovuto portare avanti, prima tra tutte quelle di controllo proprio sull’avanzamento dei lavori di Castel Maggiore previsti dall’Accordo di Programma da lui sottoscritto nel novembre del 2015. Per questo – conclude Silvia Piccinini – abbiamo invitato il presidente Bonaccini a presentarsi al più presto in Commissione a spiegare i dettagli di una situazione che, con il passare delle ore, si fa sempre più grave e che sembra individuare precise responsabilità da parte della Regione sui mancati controlli per dei lavori parziali, che sono stati già pagati. Stupisce inoltre, che in un caso del genere, non si sia fatto ricorso alla procedura di somma urgenza in modo da evitare quello che poi purtroppo si è verificato”.