“Invece di preoccuparsi di trovare nel minor tempo possibile le risorse per far fronte ai danni subiti dall’Emilia-Romagna, il centrodestra tenta ancora una volta di strumentalizzare la tragedia dell’alluvione proponendo una commissione d’inchiesta per continuare a fare campagna elettorale sulla pelle degli alluvionati. Siamo i primi a voler analizzare nel dettaglio quanto accaduto e abbiamo già avanzato delle proposte per far fronte ad alcune criticità che sono emerse molto chiaramente, a partire da un nostro progetto di legge per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Bene quindi che la maggioranza abbia accolto la nostra proposta di convocare in modo permanente la Commissione Ambiente proprio sull’alluvione, per analizzare in modo puntuale tutti gli aspetti che ruotano intorno al tragico evento che ha colpito ripetutamente la nostra regione”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, in merito alle richieste da parte delle forze di centrodestra di istituire una commissione di inchiesta e di studio sull’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nello scorso mese di maggio e che sono state respinte oggi dall’Assemblea Legislativa.
“Purtroppo la speculazione elettorale delle forze che compongono il governo Meloni continua senza sosta, incuranti del grido d’aiuto che si sta levando da parte dei nostri territori alle prese con difficoltà economiche enormi e con danni che ormai hanno raggiunto gli 8,8 miliardi di euro – spiega Silvia Piccinini – Come M5S siamo stati i primi a mettere in discussione l’efficacia della norma regionale contro il consumo di suolo, a presentare una proposta di legge sugli effetti dei cambiamenti climatici e chiedere chiarimenti sulla manutenzione dei nostri corsi d’acqua. Per questo non ci interessa in che struttura, speciale o non, vengano approfonditi questi temi. Quello che ci interessa è la sostanza. Abbiamo un’emergenza da affrontare ma al tempo stesso dobbiamo già guardare a come progettare la ricostruzione. Chi pensa di continuare a fare campagna elettorale sulla pelle degli alluvionati ci troverà sempre da un’altra parte” conclude Silvia Piccinini.