Sacchi per i rifiuti utilizzati al posto dei calzari per le scarpe, pochissime mascherine e cuffie per il personale, camici che vengono indossati uno sopra l’altro perché quelli a disposizione non sono idrorepellenti e quindi non sufficientemente sicuri: è questa la situazione in cui sembra siano costretti a lavorare gli operatori sanitari dell’ospedale San Salvatore di San Giovanni in Persiceto, una delle strutture individuate dalla Regione per far fronte all’emergenza Covid-19.
A denunciarlo è Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione sul caso dopo aver ricevuto segnalazioni riguardo alla mancanza di dispositivi per la sicurezza personale a disposizione del personale e l’aumento dei casi di positività al Coronavirus proprio tra gli operatori che lavorano nella struttura sanitaria.
“Se confermata si tratterebbe di una situazione veramente difficile resa ancora più grave dal fatto che l’ospedale di San Giovanni dovrebbe essere una delle strutture dedicate proprio al trattamento dei casi di Covid-19 – spiega Piccinini – Chi sta lavorando ormai da settimane all’interno dell’ospedale, evidentemente non è stato messo nelle condizioni di poter garantire, per se stesso e per gli altri, un livello di sicurezza accettabile. Lo dimostrano i dati, visto che fino a ieri venerdì 3 aprile, i pazienti ricoverati per Covid-19 ammontavano a 57 unità mentre il personale sanitario e socio-sanitario che avrebbe contratto il virus sarebbe già superiore al numero di 20. Mancano le mascherine, i calzari e i camici, tanto che c’è chi sembra sia stato costretto ad utilizzare sacchi per la spazzatura per proteggere i piedi e indossare due camici alla volta perché quelli in dotazione non sono idrorepellenti”.
Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera Piccinini chiede alla Regione di mettere in campo tutte le misure utili per ripristinare al più presto le condizioni minime di sicurezza per il personale che lavora all’interno della struttura, sollecitando con urgenza l’Agenzia nazionale della Protezione civile affinché fornisca tutti i dispositivi per la protezione individuale e metta finalmente nelle condizioni il personale sanitario di svolgere il proprio delicato compito senza ulteriori rischi.