“La Regione dica chiaramente qual è il suo piano per risolvere il problema della carenza di personale negli ospedali e nelle strutture sanitarie di Bologna. Si tratta di 500 lavoratori, una mancanza che di fatto mette a repentaglio il diritto alla salute dei bolognesi e non solo”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, contenuta in una interrogazione indirizzata alla Giunta riguardo alla recente protesta di alcune organizzazioni sindacali che nei giorni scorsi hanno denunciato la situazione di assoluta emergenza che coinvolge l’Istituto Rizzoli, l’Azienda Asl di Bologna e il Sant’Orsola.
“Se non si procede in tempi brevi ad effettuare nuove assunzioni molti servizi sanitari non potranno essere più erogati – spiega Silvia Piccinini – Mancano infermieri e personale sanitario, per non parlare dei medici. Una situazione di assoluta emergenza che ogni giorno è tenuta a freno dal senso di responsabilità di questi lavoratori ma che non può e non deve andare avanti ancora per molto. Anche perché le ripercussioni anche sullo stato di salute degli stessi operatori sanitari non possono essere sottovalutati”.
Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S ha chiesto alla Giunta se “se l’Azienda USL e le aziende ospedaliere del territorio bolognese abbiano eseguito, di recente, la procedura di valutazione dei rischi per i fattori di stress lavoro-correlato (cosi come previsto dal D. Lgs 81/08 e dalle ultime circolari del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali), e in caso positivo quale criticità siano emerse per ciascuna singola azienda.
“È inevitabile che l’enorme ed eccessivo carico di lavoro che ricade sugli operatori sanitari in servizio sia causa di stress e disagio psico-fisico – aggiunge Silvia Piccinini – con situazioni che possono portare a non garantire un’assistenza di qualità e con conseguenti rischi di errori professionali, sia in regime ordinario che, soprattutto, in condizioni di emergenza e d’urgenza”. Per questo Silvia Piccinini ha chiesto alla Giunta di indicare quali siano i piani di assunzione per l’anno 2016 di tutte le strutture sanitarie bolognesi e anche se esista un cronoprogramma in merito alla copertura delle carenze in essere. “Soltanto poche settimane fa il Policlinico di Bologna è stato premiato come miglior ospedale italiano – conclude Silvia Piccinini – Un risultato che però, vale la pena ricordarlo, non sarebbe mai stato possibile raggiungere senza il contributo fondamentale del personale sanitario. Per questo Asl e Regione devono garantire loro delle condizioni di lavoro ottimali e non penalizzanti”.