“Davanti ai dati che vedono aumentare il numero di chi abitualmente consuma fumo e alcol in Emilia-Romagna, la Regione non può stare guardare. Per questo abbiamo chiesto che la Giunta avvii una grande campagna di informazione e, contestualmente, spinga i sindaci a limitare fasce orarie e luoghi di vendita delle sostanze alcoliche”. È questa la richiesta di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, contenuta in una risoluzione presentata alla Giunta riguardo agli ultimi dati riguardo al consumo di alcol e fumo in Emilia-Romagna.
“Nel 2016, secondo i dati ISTAT, sono 400mila gli emiliano-romagnoli con almeno un comportamento a rischio sull’ alcol, il 19,3% della popolazione, quando nel 2015 erano il 17,9%. Fra questi, chi eccede abitualmente la razione consigliata rappresenta il 14,2% della popolazione, di cui circa la metà lo fa quotidianamente ai pasti – spiega Andrea Bertani – A preoccupare sono anche i dati relativi al consumo di sigarette visto che quasi un terzo (28%) degli adulti 18-69enni fuma, un valore più alto rispetto a quello nazionale del 27%. Questo ultimo dato emerge dall’ultima indagine “Passi”, svolta dalle Aziende sanitarie con interviste a campione a persone tra i 18 e i 69 anni sulle condizioni di salute e sugli stili di vita. Davanti a questi numeri crediamo che la Regione debba correre ai ripari, puntando innanzitutto su una corretta informazione soprattutto tra i più giovani”.
Per questo nella sua risoluzione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle invita la Giunta ad ampliare l’attenzione sul problema, anche attraverso l’utilizzo degli strumenti normativi in possesso degli enti locali.
“Soprattutto per quel che riguarda l’abuso di alcol crediamo che riuscire ad individuare provvedimenti efficaci per limitarne la commercializzazione sia oltremodo necessario – conclude Andrea Bertani – Per questo serve un lavoro di squadra, d’intesa con i sindaci, per limitare le fasce orarie e i luoghi di vendita delle sostanze alcoliche, incentivando anche i controlli sulla vendita non autorizzata”.