L’abolizione dei vitalizi con effetto retroattivo si può fare. Lo sostiene il Movimento 5 Stelle in Regione che annuncia battaglia in Commissione sui tagli ai costi della politica, rilanciando l’idea di destinare le risorse risparmiate a favore delle piccole e medie imprese. “Abolire i vitalizi di tutti i consiglieri, anche quelli del passato, è possibile – spiega il M5S – Lo conferma il solo fatto che, nella scorsa legislatura, la Consulta di Garanzia Statutaria avesse dichiarato ammissibile la proposta di legge di iniziativa popolare sull’abolizione immediata del vitalizio. Se ciò non fosse sufficiente saremmo in grado di portare come esempio pareri di illustri studiosi del diritto, fra i quali quello del presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato”.
“Per questi motivi in Commissione chiederemo il voto a chi ci sta, ritenendo che adesso, sfatati i dubbi giuridici, serva la sola volontà politica. In questa votazione si chiarirà se c’è o meno ancora un interesse di casta – continuano i consiglieri del M5S – Ma non ci fermeremo: proporremo con appositi emendamenti la riduzione dell’indennità di carica a 5 mila euro mensili lordi, la riduzione dell’indennità di funzione. Inoltre voteremo a favore della cancellazione dei contributi per il funzionamento dei Gruppi e l’abolizione del trattamento di fine mandato, presenti nel progetto base in discussione. Il M5S, in ogni caso, restituirà ogni indennità di funzione percepita”.
“Avremmo voluto portare avanti la discussione sul nostro progetto di Legge che realizzava risparmi nettamente superiori – concludono gli esponenti del M5S in Regione – Con la sola abolizione del vitalizio, infatti, avremmo risparmiato 5 milioni di euro l’anno, 25 milioni a legislatura, a cui si potrebbe aggiungere l’abolizione dell’indennità di funzione (non prevista nel progetto di Legge della maggioranza). Continueremo a chiedere che tutte le risorse risparmiate con i tagli ai costi della politica siano destinate a un fondo per le PMI, come abbiamo già proposto dalla prima seduta dell’assemblea legislativa”.