Stop agli aumenti per gli abbonamenti dei treni Alta Velocità. A chiederlo è Andrea Bertani, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che ha presentato una interrogazione alla Giunta sull’aumento annunciato da Trenitalia. “Si tratta di una decisione immotivata che avrà delle pesanti ripercussioni anche sui pendolari emiliano-romagnoli ormai quotidianamente obbligati ad utilizzare i treni dell’Alta Velocità a causa della pessima, e spesso inesistente, offerta di treni regionali o interregionali per le tratte più utilizzate – spiega Andrea Bertani – Gli aumenti sono stati giustificati con il fatto che per alcune fasce orario è migliorata l’offerta a disposizione dei viaggiatori ma è facile verificare che questo incremento di corse è di fatto limitato ad orari che nella maggior parte dei casi non possono essere utilizzati da studenti e lavoratori che quotidianamente viaggiano in treno”.
Un esempio lampante è quello che riguarda il collegamento AV da Bologna a Reggio Emilia Mediopadana che fino a gennaio era disponibile a 163 euro, mentre da febbraio costerà 220 euro. “Un aumento che non può essere in nessun modo controbilanciato dall’offerta di Trenitalia che prevede costi dai 155 ai 139 per abbonamenti però nella fascia oraria che va dalle 9 alle 17 e che di fatto non va incontro alle esigenze di chi studia o lavora, visto molto spesso si parte o si rincasa in un orario molto diverso. Per questo le nuove offerte di Trenitalia sono di fatto prive di mercato reale”.
Ecco perché nella sua interrogazione il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle sollecita alla Regione ad attivarsi per chiedere a Trenitalia il ritiro immediato degli aumenti o quantomeno che le nuove tariffe non si applichino per le tratte interne ai singoli territori regionali o a quelle che congiungono capoluoghi serviti da collegamenti classificati come “regionali veloci”. “Questi aumenti – conclude Andrea Bertani – colpiscono proprio un’utenza che dovrebbe trovare risposte alternative nel servizio regionale, ma che in realtà si confronta da anni con una sostanziale riduzione delle frequenze e della qualità dei treni regionali veloci o regionali. La Regione intervenga per evitare che i pendolari oltre al danno che sopportano ogni giorno debbano subire anche la beffa degli aumenti”.