Aipa-Mazal, il M5S: “A rischio stipendi lavoratori e tributi pagati dai bolognesi”

bologna-vista-piazza“La situazione in cui versano Aipal–Mazal, precipitate nell’anticamera del fallimento, mette a rischio stipendi e posti di lavoro dei dipendenti, ma anche i soldi dei contribuenti bolognesi. Situazione, è bene precisare, dovuta non ad incapacità del personale a gestire correttamente i tributi minori dei comuni (passi carrai, pubblicità, canone di occupazione del suolo pubblico, affissioni) ma all’incapacità, a livello ministeriale e locale, di vigilare sulle malversazioni, al limite dell’incredibile, di proprietari e dirigenti”. È questo il commento di Marco PiazzaSilvia Piccinini. “Oggi ho depositato un’interpellanza – aggiunge Marco Piazza – in cui chiedo al Comune di costituire un tavolo di confronto con i rappresentanti delle aziende concessionarie (sia Aipa-Mazal che ICA che è l’altro soggetto che gestisce la concessione del Comune di Bologna per i tributi minori) nonché con i rappresentanti sindacali dei lavoratori, di farsi carico della situazione, ormai insostenibile, dei lavoratori costretti a lavorare senza remunerazione e di garantire, allo stesso tempo, la salvaguardia delle casse comunali”.

“Avevo provato a coinvolgere la Regione nei mesi scorsi con una interrogazione – precisa Piccinini – visto che sembrava volesse fare da coordinatrice per i Comuni (erano stati fatti dei bandi da Intercenter, la centrale acquisti regionale) ma la Regione se ne è già bellamente lavata le mani, malgrado fossero diversi i Comuni, in regione, a partire da Bologna, coinvolti nella situazione fallimentare di Aipa-Mazal”.

“Vigileremo sull’evoluzione di questa vicenda paradossale in cui a pagare il conto sembrano essere sempre i soliti: cioè i lavoratori (che vedono a rischio le loro legittime spettanze) ed i cittadini (si attinge ai proventi dei tributi comunali, dirottandoli su conti privati, fatto sancito da una sentenza di condanna in primo grado per peculato dell’ex proprietario di AIPA, oppure usandoli per consulenze fittizie, come ipotizzato nel provvedimento di custodia cautelativa per l’ex AD prima di AIPA e poi di MAZAL)” concludono Marco Piazza e Silvia Piccinini.