“Nessun amministratore responsabile voterebbe mai un aumento di capitale al buio, quindi uno stanziamento di risorse pubbliche, sulla base di 27 slides spacciate per piano industriale“. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, riguardo l’approvazione avvenuta questa mattina del progetto di legge sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alle società fieristiche regionali. “Dopo 9 mesi di gestazione infatti le incognite e le questioni fondamentali sulla partita di BolognaFiere rimangono del tutto irrisolte, prima fra tutte quella che riguarda il futuro dei lavoratori sul quale non ci è stata data nessuna certezza – spiega Silvia Piccinini – In un quadra, quello In un quadro, quello in cui siamo stati chiamati a votare, in cui ci vengono irresponsabilmente negati gli atti, ci viene tenuto nascosto l’intero piano industriale, c’è l’incertezza più totale sui soldi e sulle coperture, non si sa ad oggi se i soci privati faranno o meno la loro parte nella ricapitalizzazione, non vengono toccati sprechi, non c’è nessun intervento di razionalizzazione delle spese, manca completamente una strategia sulla viabilità del quartiere fieristico. A fronte poi di una gestione disastrosa di questi anni, prima di iniziare con un piano così economicamente impegnativo – si parla di 100 milioni circa- e che comporta lo stanziamento di risorse pubbliche, chiediamo garanzie. Garanzie anche dal punto di vista occupazionale dei lavoratori, 123 dei quali fino a qualche mese fa erano stati dichiarati in esubero”.
Ecco perchè il Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento per poter inserire nel testo proprio il tema della tutela dei lavoratori, emendamento che però è stato bocciato dal PD. “Peccato però che nonostante le solite parole di circostanza, l’emendamento sia stato bocciato senza tanti complimenti dal PD che però continua con una faccia di bronzo incredibile ad intestarsi il merito del ritiro degli esuberi voluti da un presidente nominato dal Pd stesso. Adesso – conclude Silvia Piccinini – ci rivolgeremo alla Consulta di garanzia statutaria affinchè faccia rispettare i nostri diritti di consiglieri e ci metta nelle condizioni di poter accedere a tutti gli atti richiesti che la Fiera di Bologna ci ha negato in questi mesi”.