“Finalmente BolognaFiere ha capito che andare avanti sulla strada dei licenziamenti era pura follia. Noi, fin dal primo giorno di questa crisi, abbiamo chiesto il ritiro della procedura di mobilità chiedendo che l’incapacità e l’incompetenza di chi ha creato quella voragine di 9 milioni di euro nel bilancio di via Michelino non potevano essere scaricati sulla pelle dei lavoratori. Per questo siamo soddisfatti di aver contribuito, attraverso il nostro sostegno sia dentro che fuori alle aule di Regione e Comune a tutti e 123 lavoratori della Fiera, al ritiro di questo provvedimento assurdo”.
È questo il commento di Silvia Piccinini consigliera regionale dopo che questa mattina la dirigenza di BolognaFiere ha formalizzato il ritiro della procedura di mobilità nei confronti dei suoi 123 dipendenti part time. “Crediamo di aver contribuito in modo determinante ad aver fatto luce, con le nostre interrogazioni, risoluzioni e con l’audizione del presidente Boni in Commissione, su una situazione che volutamente non era chiara e trasparente. Evidentemente il loro obiettivo era quello di far pagare gli errori di anni di mala gestione sia manageriale che politica della fiera ai lavoratori. Per questo siamo orgogliosi di averli ancora una volta smascherati e di aver evitato che a pagare fossero sempre gli stessi”. “Con il ritiro dei 123 licenziamenti previsti e voluti da Merola nei mesi scorsi crediamo di aver raggiunto il nostro obiettivo – aggiunge Massimo Bugani, capogruppo comunale del M5S – Missione compiuta. Adesso però serve non abbassare la guardia. E per questo noi continueremo a vigilare”. “Quello che vorremmo capire – conclude Silvia Piccinini – è quale ruolo abbia giocato la Regione, e in particolare il presidente Bonaccini, nel ritiro della procedura di mobilità visto che, almeno a leggere le parole della lettera con cui sono stati revocati i licenziamenti, sembra essere, come temiamo, davvero nullo nonostante le colpe nella scelta dei manager che hanno provocato la voragine di bilancio siano state sempre enormi ed evidenti a tutti”.