Barriere architettoniche, il M5S incalza la Giunta: “A che punto è il piano di eliminazione?”

L'interrogazione del M5S chiede chiarimenti sull'attuazione dei PEBA
L’interrogazione del M5S chiede chiarimenti sull’attuazione dei PEBA

Capire a che punto è la Regione nell’attuazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) per le proprie strutture e gli eventuali controlli effettuati nei confronti degli Enti locali inadempienti. È quello che chiede la consigliera regionale del M5S, Raffaella Sensoli, attraverso una interrogazione che cerca di fare luce sulle tante, troppe difficoltà a cui vanno incontro le persone diversamente abili quando hanno a che fare la pubblica amministrazione.

“Nonostante la prima legge sulla rimozione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici risalga al 1986 i problemi e le segnalazioni che ci arrivano dai vari territori sono purtroppo all’ordine del giorno – spiega la consigliera – con il paradosso che molto spesso chi dovrebbe vigilare, in questo caso la pubblica amministrazione, è paradossalmente il primo soggetto a creare queste barriere. Per questo abbiamo chiesto alla Giunta di conoscere qual è lo stato di attuazione della legge 41 del 1986 che dava proprio incarico alla Regione di prevedere l’adozione dei PEBA sia per gli spazi di sua competenza, come le sedi istituzionali, gli uffici e le strutture del servizio sanitario regionale, sia per gli Enti locali per i quali, riscontrati irregolarità o inadempienze, era obbligata a nominare un commissario”.

L’interrogazione della consigliera del M5S pone l’accento anche sul grado di coinvolgimento che le associazioni delle persone con disabilità, chiedendo alla Giunta se quest’ultime “siano state coinvolte nell’attività di pianificazione, attuazione operativa e monitoraggio del processo di eliminazione proprio delle barriere architettoniche”.

“Ci piacerebbe sapere dalla Giunta quale sia lo stato di pianificazione dell’abbattimento delle barriere – conclude Raffaella Sensoli – Attuarlo appieno sarebbe una doppia opportunità: si sancirebbe un diritto sancito dalla nostra Costituzione ma quasi sempre disatteso e si potrebbero inoltre creare opportunità di lavoro per le PMI. Se gli interventi sono puntuali e ben programmati costano poco e si crea un percorso libero da ostacoli, fruibile da tutti come in realtà dovrebbe essere”.