Grazie, presidente. Questa interpellanza nasce a seguito degli eventi atmosferici che hanno colpito il nostro territorio nel febbraio di quest’anno. In particolare ci riferiamo ai seri danni che, a seguito di questi eventi, hanno subito gli stabilimenti balneari e la costa, con una notevole riduzione dell’area di spiaggia utilizzabile.
Vogliamo qui solo ricordare che la spiaggia rappresenta una delle radici dell’economia turistica del distretto della costa emiliano-romagnola, un distretto che conta circa 40 milioni di presenze l’anno e che ha 110 chilometri di costa.
Questi 110 chilometri di costa, negli anni, a seguito dei processi erosivi, sono in condizioni sempre più critiche. Teniamo conto, ad esempio, che nel 2006 le spiagge giudicate con condizioni critiche erano circa il 47 per cento della costa, nel 2012 sono diventate il 65 per cento, circa 77 chilometri di costa.
Al di là degli eventi di questo febbraio, le cause sono molteplici; la riduzione del trasporto solido fluviale e la subsidenza sono fra le maggiori. La subsidenza ha effetti devastanti soprattutto in alcune zone, quali, ad esempio, il tratto di costa di Lido di Dante, dove abbiamo una subsidenza di circa 1,9 centimetri l’anno, che è la velocità di abbassamento più elevata di tutto il litorale, ma abbiamo anche esempi come Cesenatico dove dal 1950 al 2005 c’è stato un calo di ben 116 centimetri.
In Regione abbiamo un importante strumento per difenderci da questi eventi, è il “Piano per la gestione integrata delle zone costiere”, che prevede varie azioni di rimozione delle cause e mitigazione dell’erosione. In particolare, fra le più importanti, una è azzerare la componente antropica della subsidenza, cioè quella dovuta all’estrazione di acqua, di fluidi, e all’estrazione di metano, quindi ci riferiamo in particolare alle concessioni per le estrazioni metanifere.
Inoltre la Regione Emilia-Romagna si era impegnata, al fine di fronteggiare il fenomeno, ad effettuare i ripascimenti straordinari ogni cinque anni. Ultimamente si è parlato del “progettone”, un progetto di circa 16,5 milioni di euro che doveva mettere in sicurezza e ricominciare a fare interventi di ripascimento.
Tenuto conto che la stagione estiva è alle porte, anzi, è già cominciata, vorremmo chiedere all’assessore quali sono le strategie a breve e medio termine (perché sicuramente non risolviamo tutto in una stagione) che vogliamo perseguire, in particolare quali saranno i tempi dei ripascimenti e gli investimenti che vogliamo fare. Per quanto riguarda invece la subsidenza vogliamo capire cosa vuole fare la Regione. L’altra questione che ci preme capire è se l’attività estrattiva di terra e di mare sulla linea di costa sarà favorita o meno anche in seguito allo “Sblocca Italia”, che in qualche modo ci toglie qualche competenza. Tra l’altro ci preoccupa un po’ l’accordo fra il Comune di Ravenna ed Eni per 12 milioni di euro, in cui sembra che il Comune dovrà farsi parte in causa presso la Regione per convincerci che le estrazioni non causano poi così tanta subsidenza; speriamo che invece questi fondi vengano utilizzati per mitigare questi effetti. Grazie.