“L’audizione del presidente Boni oggi in Commissione ha dimostrato, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che le responsabilità di Comune e Regione sugli esuberi in Fiera sono chiare e molto gravi. Entrambi, infatti, non potevano non sapere che il piano di ristrutturazione ideato da Boni, su mandato di tutti i soci, prevedesse il licenziamento di 123 persone. E lo scontro di oggi tra la presidente Saliera e l’assessore Costi è la conferma che il PD non sa più cosa inventarsi per scaricare ogni responsabilità dai suoi amministratori”. È questo il commento di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, dopo la conclusione dell’audizione in Commissione (richiesta dalla stessa consigliera) del presidente di BolognaFiere Franco Boni.
“Tra mezze verità e non risposte, come quella che riguarda l’interesse ad investire sulla Fiera del Levante sulla quale non abbiamo ricevuto risposta, almeno Boni ha chiarito che, anche se ancora il piano industriale non è stato ancora completato, l’intenzione di procedere a una pesante ristrutturazione della Fiera era stata ampiamente annunciata sia ai soci pubblici che a quelli privati. E in quell’occasione nessuno aveva avanzato alcun tipo di obiezione – spiega Silvia Piccinini – Questo nonostante sia Merola che Bonaccini abbiamo sempre sostenuto il contrario, anzi autoproclamandosi come loro salvatori. In questo senso, emblematico è stato l’intervento in Commissione del presidente dell’Assemblea Legislativa Simonetta Saliera che ha tirato per le orecchie, per usare un eufemismo, l’assessore Palma Costi chiedendole di dire chiaramente da che parte sta la Giunta, se con Boni oppure con i lavoratori. Uno scontro, tutto interno al PD, che dimostra la gestione fallimentare della Fiera da parte della Regione che continua a fuggire da ogni tipo di confronto e responsabilità”.
A conclusione dell’audizione del presidente di BolognaFiere, infatti, è stato concesso a una rappresentanza dei lavoratori, che dalla mattinata presidiavano l’ingresso dell’Assemblea Legislativa, di essere ascoltati dalla Commissione. “Peccato che ad ascoltare i lavoratori non ci fossero tutti, persino Boni, tranne l’assessore Palma Costi che ha preferito andare via visibilmente irritata forse per l’attacco amico ricevuto poco prima dalla sua collega di partito – aggiunge Silvia Piccinini – Magari sarebbe stato utile ascoltare direttamente dai lavoratori la situazione sulla procedura di mobilità che, seppur il presidente Boni si ostina a non volerli definire licenziamenti, alla fine avrà come unico effetto quello di lasciare a casa delle persone. Altrimenti non si spiegherebbe come mai lo stesso Boni oggi sia andato da Unindustria e Legacoop per parlare di un ipotetico ricollocamento. A questo punto chiediamo che la sceneggiata che la Regione sta portando avanti si concluda al più presto. I lavoratori non possono essere presi costantemente in giro”.