“Durante le 24 ore di aula per approvare la richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia differenziata, le forze di centrodestra hanno messo in scena uno spettacolo vergognoso e ai limiti della decenza, tra offese, minacce e sceneggiate che nulla hanno a che vedere con il legittimo confronto democratico che ci dovrebbe essere all’interno di una assemblea regionale. Surreale anche l’occupazione del banco della presidenza a seduta conclusa, per andare avanti forzosamente con i lavori anche in mancanza del numero legale. Più che procedere con l’autonomia per la regione, il centrodestra pare voler passare direttamente alla secessione e alla richiesta d’indipendenza dell’Emilia-Romagna”. È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, a conclusione della maratona di più di 24 ore in Assemblea Legislativa che ha portato all’approvazione delle proposte per l’indizione di referendum abrogativo contro l’autonomia differenziata.
“Con il solo obiettivo di evitare che i cittadini potessero esprimersi su una legge pericolosa e che rischia di spaccare ancora di più l’Italia, tutte le forze di centrodestra hanno messo in atto un ostruzionismo becero che è sfociato in accuse e offese gratuite verso gli altri consiglieri – aggiunge Silvia Piccinini – Senza contare che la sceneggiata messa in piedi ha avuto come unico effetto quello di tenere in ostaggio i dipendenti dell’Assemblea per tutta la notte per fotocopiare una montagna di inutile carta che poi è stata abbandonata sui banchi dell’aula. Per questo oggi il mio pensiero va soprattutto a loro che hanno lavorato con la consueta diligenza e precisione in un clima surreale creato dalle forze di centrodestra. Infine, voglio ringraziare anche i colleghi che mi hanno indicata come delegata supplente dell’Assemblea Legislativa per il deposito dei quesiti referendari. È una nomina di cui vado particolarmente orgogliosa e che sottolinea ancora di più la posizione del MoVimento 5 Stelle sulla scellerata legge sull’autonomia differenziata voluta dal governo di Meloni, Salvini e Tajani” conclude Silvia Piccinini.